Non c'è alcun dubbio sul fatto che dall'esito delle prossime elezioni dipenda il futuro a breve termine della Grecia. E' questo il ritornello che sentiamo ormai ripetere da settimane e, basta uno sguardo sommario, il leit motiv della campagna elettorale dei singoli partiti, che non mancano di rilanciare (per fini diversi ovviamente) i rumors che vogliono una inevitabile uscita della Grecia dall'euro. E' in pratica lo scenario tratteggiato da un pezzo di Marco Zatterin su La Stampa di oggi, il worst case, la prospettiva peggiore possibile per la Grecia e a seguire per l'Eurozona:
Atene che cambia leadership politica, rompe i patti e dice addio a Bruxelles. E’ necessario stimare anche questa prospettiva. Fra le misure allo studio anche la limitazione d’imperio dei prelievi ai bancomat, la reimposizione dei controllli di frontiera e anche un ritorno alla piena e stretta vigilanza sui movimenti di capitale all’interno dell’Eurozona. Tutto per evitare contagio, panico e ulteriore crisi. […] le opzioni sono state discusse nel dettaglio e come ha detto il ministro dell'Economia belga Steven Vanackere "fa parte del compito dei governi quello di essere pronti per ogni evenienza"
La ricostruzione, fondata sulle "preoccupazioni" di fonti vicine all'Eurogruppo, sembra essere plausibile per quanto riguarda l'eventuale uscita dall'euro della Grecia, che costringerebbe la Bce ad interrompere immediatamente i finanziamenti che tengono "in piedi la baracca". "Nel giro di una notte il sistema bancario fallirebbe. La conseguenza più evidente sarebbe una corsa dei correntisti alle filiali per recuperare il proprio danaro". In tale prospettiva non dovrebbe essere dunque esclusa una qualche misura di limitazione dei prelievi, per frenare l'effetto domino che porterebbe definitivamente al collasso l'intero sistema, con una crisi di liquidità pressocchè "definitiva". E' chiaro che una simile impostazione riflette le preoccupazioni "catastrofiste" e fra la pura speculazione teorica riferita alla Grecia e la trasposizione immediata ai casi di Italia e Spagna corre un abisso.
Nessun rischio per Italia e Spagna – Vale la pena ribadire infatti che al momento l'ipotesi di limitazioni del prelievo ai correntisti italiani (nel rispetto ovviamente delle ultime modifiche approntate con il Salva Italia) non è nemmeno da prendere in considerazione. E sgombrare il campo da equivoci o da "indiscrezioni strumentali" dovrebbe essere quantomai opportuno, proprio considerando il momento particolarmente delicato che sta attraversando il nostro Paese, con la preoccupante "risalita dello spread" e le troppe incertezze sui provvedimenti per la crescita economica. Certo è che a fare chiarezza sarnno le prossime settimane, con la partita che si gioca ormai principalmente alle urne elleniche…
