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Ici sulla prima casa, Bankitalia preme per il ripristino dell’imposta

Bankitalia fa leva sulla reintroduzione dell’imposta sulla proprietà immobiliare per mettere in regola il fisco italiano e avviare un meccanismo di sviluppo del Paese, dopo la recessione del 2008-2009. No al taglio delle agevolazioni fiscali e particolare attenzione e salvaguardia per i redditi da lavoro e da pensione.
A cura di Daniela Caruso
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Ici sulla prima casa, Bankitalia preme per il ripristino dell'imposta

Ritorna l’Ici sulla prima casa? Questa sarebbe la proposta di Bankitalia per risanare il fisco. L’imposta sulla proprietà immobiliare, tolta dai governi Prodi e Berlusconi, è un elemento molto importante nell’economia di ogni paese e il ripristino di tale imposta potrebbe dare una sterzata alla nostra situazione finanziaria. Daniele Franco, capo della Ricerca Economica della Banca d’Italia ha, infatti, dichiarato in un’audizione al Senato che “sarebbe necessaria una riflessione sull’opportunità di reintrodurre l'abitazione principale fra gli immobili soggetti a imposta, in particolare all'ici”, anche rispetto al fatto che nel nostro paese la pressione fiscale è molto forte e crescerà sicuramente in futuro a causa della crisi, che pare sia ancora agli inizi della sua reale diffusione.

Nel 2010, la pressione fiscaleè leggermente scesa, per questo sarebbe opportuno impostare nuovamente la tassa sull’acquisto della prima casa”. L’esenzione dall’Ici, infatti, costituisce a livello internazionale, un’anomalia dell’ordinamento tributario italiano: se non venisse ripristinata, ci sarebbe la necessità di far leva su commercianti, proprietari di seconde case e studi professionali per recuperare l’imposta. L’assenza dell’ici, secondo Bankitalia, grava sulle spalle delle famiglie che vivono in case in affitto: questo si ripercuote anche sull’indipendenza economica dei giovani, i quali hanno più difficoltà ad uscire dal nucleo familiare, proprio perché non riescono a prendere casa da soli. La pressione fiscale, dunque, potrebbe crescere nel prossimo triennio, fino a raggiungere il 43,9% nel 2013.

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Un deciso “no” di Bankitalia sul taglio delle agevolazioni fiscali, salvaguardando, in questo modo, soprattutto le detrazioni Irpef per i redditi da lavoro e da pensione e con familiari a carico nel nucleo di appartenenza. Per porre rimedio alla situazione economica del Paese, da Bankitalia emerge la necessità di riequilibrare i conti pubblici e una ripresa sostanziale dello sviluppo nazionale, che hanno avuto una netta recessione tra il 2008 e il 2009. Situazione preoccupante anche le aziende italiane impegnate nel terziario, sia di piccole che medie dimensioni: Bankitalia registra anche un peggioramento delle condizioni di accesso al credito delle imprese stesse, derivato anche dall’incertezza che aleggia nei mercati finanziari in scala nazionale e mondiale.

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