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I giovani industriali avvertono: “Si rischia la rivolta”

Il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, Jacopo Morelli, nel suo intervento di apertura al convegno annuale di Santa Margherita lancia l’allarme: “Riforme, oppure il rischio è alto”.
A cura di Redazione
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Ora ad alzare la voce sono anche i Giovani imprenditori di Confindustria, per bocca del Presidente Jacopo Morelli che, nella sua relazione di apertura al convegno annuale di Santa Margherita Ligure, lancia un duro monito al Governo guidato da Enrico Letta. "Non ci interessa un governo che faccia miracoli ma che agisca sulla competitività del Paese; miracoli no, statisti sì", avverte Morelli, perché "senza un visione del futuro, il rischio è quello di una rivolta: le istituzioni democratiche vengono contestate e possono arrivare alla dissoluzione, quando non riescono a dare risposte concrete ai bisogi economici e sociali".

In tal senso, finora il Governo non ha convinto, dal momento che non ha ancora agito sul livello di tassazione di lavoro e imprese, la vera priorità, altro che l'Imu. C'è poi la proposta, "una sorta di reddito minimo a tempo", condizionato però "all'attività di ricerca di lavoro e alla formazione professionale. Perché i giovani sono i primi a soffrirne l'assenza. I giovani e le donne, che nella disuguaglianza rimangono ai margini". Accanto a ciò, servono interventi mirati per il controllo dell'evasione fiscale e per il contrasto alla corruzione, veri e propri cancri del Parese, che costano "rispettivamente 120 e 60 miliardi". Infine, un passaggio sulle riforme istituzionali, con la necessità di ripensare una nuova legge elettorale "entro poche settimane", perché al momento "gli elettori sono stati chiamati di nuovo a ratificare anziché a scegliere".

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