Gualtieri annuncia un piano da 3,6 miliardi contro l’emergenza coronavirus
Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha annunciato che il governo stanzierà altri 3,6 miliardi di euro per far fronte all'emergenza del coronavirus. Si tratta di ulteriori risorse, dopo i 20 milioni già predisposti nei primi giorni del contagio: "Siamo pronti per la fase due: entro venerdì prossimo vareremo un nuovo decreto legge per il sostegno dell'occupazione e dei settori più colpiti dagli effetti del coronavirus: sarà un pacchetto da 3,6 miliardi di risorse eccezionali e aggiuntive", ha detto il ministro in un'intervista con Repubblica. Gualtieri si dice anche pronto a far scattare la fase tre, se necessario. E rassicura che dall'Unione europea non ci saranno problemi: Bruxelles concederà la flessibilità necessaria ai conti italiani.
"Da martedì prossimo avvierò una discussione con i miei colleghi europei per studiare un piano straordinario e coordinato dalla Ue". E rispetto alla flessibilità di 3,6 miliardi, Gualtieri afferma: "Si tratta di una cifra coerente e sostenibile, calcolata con criteri oggettivi e commisurata alle esigenze reali. Non ho ragione di temere che Bruxelles possa contestare la nostra richiesta". Il titolare del Mef quindi prosegue: "Sono stanziamenti aggiuntivi, per i quali chiederemo l'autorizzazione al Parlamento italiano nel rispetto dell'articolo 81 della Costituzione e che sono compatibili con la flessibilità prevista dalle regole del Patto di stabilità, visto che siamo in presenza di ‘circostanze eccezionali' oggettive"
La somma che il governo stanzierà corrisponde allo 0,2% del Pil italiano: gli interventi da mettere in campo a seconda di queste risorse dovranno essere concordati nei prossimi giorni con le parti sociali, le associazioni di categoria e gli enti locali. Ad ogni modo il ministro anticipa che il provvedimento "conterrà interventi a tutti i livelli". E conclude: "Abbiamo in mente diverse ipotesi. Dal credito d'imposta per le aziende che abbiano subito un calo del fatturato superiore al 25%, come si è fatto per il terremoto, a riduzioni delle tasse. Dal contributo aggiuntivo per i fabbisogni operativi del servizio sanitario nazionale alla Cassa integrazione in deroga. Nessuno dovrà restare senza cure o perdere il lavoro per il coronavirus".