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Opinioni

Greenspan: non c’è nessuna bolla speculativa

Persino l’ex numero uno della Federal Reserve, Alan Greenspan, non trova che la corsa degli indici azionari di Wall Street costituisca questa volta una “esuberanza irrazionale”. Ma questo non significa che dobbiate precipitarvi a investire su tutto. Vediamo cosa consigliano gli esperti del Credit Suisse…
A cura di Luca Spoldi
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Ma bolla o non bolla, noi, arriveremo a Roma? O da qualche parte? Chissà, per adesso possiamo tirare tutti un sospiro di sollievo: Alan Greenspan, indimenticata “sfinge” ai vertici della Federal Reserve  per 18 anni dal 1998 al 2006 prima di cedere il testimone a Ben Bernanke (attuale presidente in procinto di passare la mano, il 31 gennaio prossimo, a Janet Yellen), ha dichiarato in una intervista a Bloomberg Television che secondo lui l’economia Usa continuerà a crescere anche il prossimo anno, sebbene a un ritmo inferiore ad un rialzo tra il 2,5% e il 3% che il dato del terzo trimestre dell’anno (+2,8% annualizzato) sembrerebbe indicare possibile ma che l’anziano banchiere centrale giudica “troppo ottimistico”, ritenendo invece che l’economia americana possa crescere l’anno venturo ad un tasso “più vicino al 2%”. Questo non significa, ha aggiunto Greenspan, che il mercato azionario americano, che da settimane segna nuovi massimi storici, sia entrato in bolla, anzi. Al momento “non vi sono le caratteristiche, per quanto possa io ritenere, di una bolla borsistica”ha spiegato il banchiere, ribadendo che certo, “potrebbe accadere in futuro, ma per ora la bolla non esiste”.

Ne trarrà giovamento, di sicuro, l’umore già non esattamente depresso di investitori, analisti finanziari e broker, questi ultimi impegnati in questi giorni, come consuetudine consolidata (dopo tutto domani sarà il “Black Friday”, il venerdì che riporta in nero i bilanci dei grandi centri commerciali statunitensi e da qualche anno anche dei principali siti di e-commerce del pianeta, per cui è normale che piovano “consigli per gli acquisti” per lo shopping natalizio anche in borsa), a fare pronostici per l’anno venturo. Ad esempio il Credit Suisse ha indicato alcuni temi dominanti che potrebbe valere la pena di tener d’occhio se avete qualche risparmio da investire. In campo azionario gli esperti si attendono che i tre temi dominanti saranno la ripresa economica in Europa, la ricerca di “alfa” sulle azioni e la riscossa dei mercati emergenti, oltre che, in subordine, la preferenza degli investitori per società molto liquide e un’accelerazione delle riforme in Cina.

Per quanto riguarda singoli titoli azionari, sempre il Credit Suisse segnala, in coerenza con quanto sopra, fra i titoli a maggior rischio Volkswagen, Bnp Paribas e ArcelorMittal, mentre tra quelli con rischio minore si notano Siemens e L’Oreal. La ricerca di “alfa” (il rischio specifico di un titolo rispetto al mercato di riferimento, ndr) potrà invece favorire titoli ciclici in particolare dei comparti IT, finanziario e dei beni strumentali come MasterCard, Sap e Tyco International. Infine tra i titoli preferiti sui mercati emergenti vengono segnalati Samsung Electronics (Corea) e Mediatek (Taiwan). Facendovi notare che ancora una volta nessun titolo italiano è presente nella lista consigliata dagli esperti (e questo qualcosa vorrà dire quanto a previsioni circa l’andamento dell'economia italiana e dei suoi “campioni nazionali”), per quanto riguarda i mercati obbligazionari l’idea è che si vada verso un graduale aumento dei rendimenti.

Investire in titoli a reddito fisso in un mondo dove i rendimenti saliranno significa, secondo gli esperti, privilegiare titoli a durata ridotta in aree ancora di valore come i prestiti senior aziendali (solitamente detenuti tramite un fondo), il debito subordinato bancario, i “CoCo bond” bancari, i titoli societari ibridi e i crediti in sofferenza. Gli spread creditizi sui titoli di debito “high yield” e a tasso variabile sono vicini ai minimi storici, ma secondo gli analisti quantità limitate di tali titoli emessi da emittenti solidi (per quanto caratterizzati da rendimenti più elevati della media, ndr) possono essere incluse in un portafoglio più ampio. Da evitare sono invece titoli sopravvalutati come quelli del debito senior bancario.

Come dire alla larga da emissioni obbligazionarie bancarie che la vostra banca (o promotore finanziario) dovesse caldeggiarvi, pena correre il rischio di scottarsi da qui a qualche mese o anno. In campo valutario l’avvio del “tapering” della Federal Reserve (il rallentamento degli acquisti di titoli obbligazionari sul mercato rispetto all’attuale livello di 85 miliardi di dollari al mese) dovrebbe comportare un recupero del dollaro contro yen ed euro, per cui si consiglia di acquistare dollari contro yen o di vendere euro contro dollari “nella parte superiore del range” attualmente pari a 1,37 euro per dollaro (tradotto: per quotazioni superiori a tale livello alleggerirsi di qualche euro e convertirlo in valuta statunitense non è una cattiva idea).

Lasciatemi aggiungere un piccolo consiglio personale: con le quotazioni dei Bitcoin (che in realtà non sono l’unica  valuta “virtuale” in circolazione, esistendo anzi un’ottantina in tutto, anche se la grande stampa mondiale ancora non se n’è accorta, quella italiana tanto meno) salite a mille dollari al pezzo, se avete la fortuna di aver “estratto” negli anni scorsi qualche “pepita d’oro” virtuale, non esitate: convertitela nel vecchio caro dollaro (senza neppure prendervi il disturbo, per ora, di convertirli in euro) e poi pentitevi dei mancati guadagni se dovesse salire oltre. Altrimenti, come si dice in questi casi, non mettetevi a inseguire (i Bitcoin e i loro rialzi), a meno di non essere pratichi di trading e di poter monitorare su base quotidiana l'andamento della vostra eventuale scommessa: prima o poi le bolle esplodono in faccia a chi le sta ammirando e come dice anche il collega Alessandro Fugnoli, il 2014 sembra poter essere un anno da dedicare al trading e allo stock picking (selezione titoli) più che ad investimenti di lungo termine, virtuali o reali che siano gli asset sottostanti.

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Luca Spoldi nasce ad Alessandria nel 1967. Dopo la laurea in Bocconi è stato analista finanziario (è socio Aiaf dal 1998) e gestore di fondi comuni e gestioni patrimoniali a Milano e Napoli. Nel 2002 ha vinto il Premio Marrama per i risultati ottenuti dalla sua società, 6 In Rete Consulting. Autore di articoli e pubblicazioni economiche, è stato docente di Economia e Organizzazione al Politecnico di Napoli dal 2002 al 2009. Appassionato del web2.0 ha fondato e dirige il sito www.mondivirtuali.it.
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