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G20, accordo su commercio e migranti ma sul clima Trump non rivede le proprie posizioni

“Abbiamo raggiunto l’accordo per un comunicato che esprime la necessità di rivitalizzare il commercio e il Wto ed esprime la preoccupazione per i cambiamenti climatici”, ha dichiarato il presidente argentino Mauricio Macri al termine del G20 ospitato a Buenos Aires. In ambito immigrazione, l’articolo 17 evidenzia invece che “i massicci movimenti di rifugiati costituiscono una preoccupazione globale con conseguenze umanitarie, politiche, sociali ed economiche. Sottolineiamo l’importanza di azioni condivise per affrontare le cause profonde dei movimenti e per rispondere alle crescenti necessità umanitarie”.
A cura di Charlotte Matteini
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"Abbiamo raggiunto l'accordo per un comunicato che esprime la necessità di rivitalizzare il commercio e il Wto ed esprime la preoccupazione per i cambiamenti climatici", ha dichiarato il presidente argentino Mauricio Macri al termine del G20 ospitato a Buenos Aires, illustrando il documento finale stilato al termine dell'incontro. Tra i punti qualificanti l'irreversibilità dell'accordo di Parigi, con una nota a margine: "Gli Stati Uniti ribadiscono la propria decisione di ritirarsi dall'accordo di Parigi e affermano il proprio forte impegno per la crescita economica e l'accesso all'energia e la sicurezza, utilizzando tutte le fonti energetiche e le tecnologia proteggendo, nello stesso tempo, l'ambiente". In sostanza, permane il netto rifiuto di Donald Trump in relazione agli accordi di Parigi sul clima, che gli Usa non hanno intenzione di rispettare.

I paesi presenti hanno concordato "di rinnovare il nostro impegno per lavorare insieme al miglioramento di un ordine internazionale basato sulle regole". Se questa posizione può essere interpretata come una concessione a Donald Trump, in realtà gli Stati Uniti hanno ottenuto il risultato di evitare l'inserimento del termine ‘equo' nell'articolo 27, relativo al commercio, che non contiene nessuna presa di posizione negativa nei confronti del protezionismo.

"Il commercio e gli investimenti internazionali sono motori importanti di crescita, produttività, innovazione, creazione di posti di lavoro e sviluppo. Riconosciamo il contributo che il sistema commerciale multilaterale ha apportato a tal fine. Il sistema non è al momento all'altezza dei suoi obiettivi e c'è spazio per miglioramenti. Sosteniamo pertanto la necessaria riforma del WTO per migliorarne il funzionamento. Esamineremo i progressi nel nostro prossimo summit".

In ambito immigrazione, l'articolo 17 evidenzia invece che "i massicci movimenti di rifugiati costituiscono una preoccupazione globale con conseguenze umanitarie, politiche, sociali ed economiche. Sottolineiamo l'importanza di azioni condivise per affrontare le cause profonde dei movimenti e per rispondere alle crescenti necessità umanitarie".

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