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Francia declassata: Moody’s taglia la tripla A

L’agenzia di Rating ridimensiona la sua valutazione d’affidabilità a Parigi, riducendo il rating ad Aa1, rispetto alla valutazione eccellente di cui godeva prima. Standard & Poor’s l’aveva già fatto a gennaio.
A cura di Andrea Parrella
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Moody's, la seconda agenzia di rating in ordine di importanza mondiale, ha declassato la valutazione della Francia, tagliando la tripla A che prima poteva vantare (la massima aspirazione possibile), ad Aa1. La decisione, giunta nella notte tra lunedì 19 e martedì 20 novembre, giunge pochi mesi dopo lo stesso provvedimento preso da Standard&Poor's nel gennaio di quest'anno. In sostanza, la motivazione sarebbe scaturita da un giudizio negativo in rapporto alle prospettive di crescita a lungo termine di Parigi, affette da una perdita di competitività graduale e continua ed anche per la rigidità a lungo termine del mercato del lavoro, nonché dei beni e dei servizi.

E' un duro colpo per il governo Ayrault, che giunge a quindici giorni dall'annuncio di un patto di competitività, un insieme di misure volte a donare alla Francia le armi per recuperare terreno nell'ambito della competizione mondiale. Moody's stima che la Francia sia più vulnerabile a causa della perdita di competitività e si dimostrerebbe poco soddisfatta dall'azione dell'esecutivo. In pratica non si pensa che la Francia rispetterà i propri obiettivi di crescita e che il deficit crescerà, in luogo di quanto previsto. Ma se si interpreta solo come un ammonimento all'azione del governo da poco in azione, il ministro delle finanze Pierre Moscovici attribuisce invece i demeriti all'assenza di riforme strutturali del governo precedente, che non sarebbero state messe in atto. Si sta insomma alla finestra, attendendo di capire quale possa essere il reale significato di questo declassamento.

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