Fmi taglia le stime di crescita dell’Italia: “Lo stallo politico è una minaccia”
L'economia italiana continua a soffrire, il Fondo Monetario Internazionale nel suo outlook globale di primavera ha tagliato al ribasso le stime di crescita del Paese e per quest'anno prevede una contrazione dell'1,5% del Pil, una dato peggiore dello 0,4% rispetto allo scorso gennaio. L'Italia, che nel 2012 aveva subito una contrazione del 2,4% del Pil, farà meglio solo a partire dal 2014 quando sempre secondo le previsioni del Fmi ci dovrebbe essere una crescita economica dello 0,5%, stima invariata rispetto a gennaio. Ad avere un peso sulla possibilità di una ripresa economica per l'Italia secondo il Fondo è anche la situazione politica attuale che continua nella sua fase di stallo. Un rischio che pesa su tutta l'area euro e di conseguenza sull'economia mondiale. Nel giudizio del Fondo monetario internazionale, nel breve termine i rischi che pesano sull'economia mondiale "sono principalmente collegati agli sviluppi nell'area dell'euro, comprese l'incertezza sulla ricaduta degli eventi di Cipro e la situazione politica in Italia, così come la vulnerabilità dei paesi periferici" .
Tutta L'eurozona in difficoltà – Le difficoltà italiane quindi sono anche quelle dell'area Euro, che nel 2013 dovrebbe contrarsi dello 0,3 per cento. "Gli stress finanziari sono diminuiti grazie alle risposte a livello nazionale e europeo", ammette il Fondo aggiungendo però che "l'attività' economica resta debole", e che le pressioni si sentono anche in paesi forti come la Germania, dove le prospettive per la crescita economica sono comunque migliori. Nelle previsioni del Fondo Monetario Internazionale fra i big europei solo la Spagna nel 2013 fa peggio dell'Italia, con un Pil che si contrarrà dell'1,6% per poi crescere dello 0,7% nel 2014. Per il nostro Paese infatti si prevede anche un aumento del tasso di disoccupazione che dovrebbe salire al 12% nel 2013 e al 12,4% nel 2014, rispetto al 10,6% del 2012.