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Fmi: “Recessione più grave del previsto, ripresa solo nel 2014”

Il Fondo Monetario Internazionale rivede ancora le stime di crescita: male l’economia europea, giù il Pil italiano. Ripresa dal 2014, ma servono riforme strutturali.
A cura di Redazione
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Il prodotto interno lordo mondiale quest'anno crescerà solo del 3,1%, mentre nel 2014 si materializzerà un avanzamento del 3,8%; problematica la situazione dell'Eurozona, con una contrazione del Pil dello 0,6% nel 2013. Sono queste le attese (e previste) stime che il Fondo Monetario Internazionale fornisce nel World Economic Outlook. Ad incidere in maniera dirimente sono la "crescita più lenta in diversi mercati emergenti chiave connessa all'indebolimento della domanda interna" e la situazione di grande preoccupazione legata all'instabilità dell'Eurozona.

Infatti, alle stime negative per la zona euro si aggiungono i tanti fattori di rischio: l'aumento della volatilità dei mercati finanziari, il calo della domanda interna, i ritardi nell'attuazione delle politiche necessarie per uscire dalla crisi e le questioni non risolte legate ad una unione bancaria fragile. Secondo il Fondo monetario internazionale, inoltre, appaiono non più rinviabili le riforme strutturali che potrebbero "ridurre la frammentazione dei mercati finanziari nella zona euro e modificare in un'ottica orientata alla crescita i mercati del lavoro e della produzione".

Notizie ambivalenti anche per l'Italia. Perché se da un lato vi è la conferma di una ripresa possibile a partire dal 2014, quando il Pil crescerà dello 0,7% (con un incremento dello 0,2% rispetto alle previsioni di aprile), dall'altro resta la grande incertezza relativa alle stime per il 2013: infatti l'economia italiana si contrarrà quest'anno dell'1,8%, dopo il -2,4% del 2012, con una recessione più profonda del previsto.

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