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Flat tax, ridotti i “vantaggi” per le partite Iva, solo alcune esonerate dalla fattura elettronica

Nel nuovo decreto per velocizzare il Pnrr è stato esteso l’obbligo di fattura elettronica a tutte le partite Iva con reddito superiore a 25mila euro.
A cura di Giacomo Andreoli
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Con il nuovo decreto Pnrr sono arrivate delle novità per le partite Iva in regime agevolato di flat tax. Fino ad oggi tutti gli autonomi fino a 65mila euro di reddito, oltre a pagare il 15% di tasse, non avevano l'obbligo di emettere la fattura elettronica. Da ora, invece, saranno esonerate soltanto le partite Iva fino a 25mila euro di reddito. L'intenzione del governo era estendere la regola per tutti, ma l'intervento della Lega ha fatto limitare la platea. In consiglio dei ministri, infatti, il capodelegazione del Carroccio Giorgetti ha insistito sullo stop per gli autonomi con guadagni inferiori. Si tratta di circa 800mila contribuenti tra ditte, autonomi e professionisti. L'esclusione, però, varrà solo fino al 2024: entro quella data tutte le partite Iva dovranno adeguarsi.

L’obbligo di emissione della fatturazione elettronica è partito lo scorso 1° gennaio 2019, con l'obiettivo di combattere in maniera più efficace l’evasione fiscale. La fattura elettronica permette infatti controlli in tempo reale sulla congruità tra l’Iva dichiarata e l’Iva versata, facendo bloccare subito alle autorità le operazioni sospette. Secondo la Commissione europea l'Italia è il Paese con il maggiore "tax gap" sull'imposta in tutta l'Unione, per un totale di 35,9 miliardi annui. La fatturazione deve essere emessa entro dieci giorni dalla prestazione professionale, per poi essere registrata entro il 15 del mese successivo.

Una parte dei forfettari aveva già iniziato ad emettere la fattura elettronica in modo facoltativo, tramite il sistema di interscambio (Sdi) dell'Agenzia delle Entrate. La maggioranza, invece, era rimasta al sistema cartaceo. L'estensione dell'obbligo dovrebbe ora scattare dal prossimo luglio, ma il centrodestra spinge per una limatura finale del decreto in Parlamento, spostando l'entrata in vigore del provvedimento al 1° gennaio 2023. A meno di cambiamenti, comunque, per il terzo trimestre di quest'anno, cioè da luglio a settembre, non scatteranno sanzioni se la fattura elettronica sarà emessa entro il mese successivo. Dopo di che il tempo per emetterla si ridurrà a 12 giorni per la fattura immediata ed entro il giorno 15 del mese seguente per le altre.

Sul tema della tassa unica al 15%, intanto, prosegue lo scontro nella maggioranza tra partiti di centrosinistra e di centrodestra. Nell'ultima bozza di delega fiscale, che sta causando diverse frizioni nell'esecutivo Draghi, c'è uno "scivolo" con flat tax di poco superiore al 15% per le partite Iva con reddito tra 65mila e 100mila euro. Una opzione valida per due anni che Pd e M5s hanno accettato senza entusiasmo. L'intenzione del ministro Franco, d'altronde, sarebbe quella di limitare il più possibile la flat tax per gli autonomi voluta dalla Lega nel 2018, garantendo maggiore progressività nell'imposizione fiscale.

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