Fitch taglia il rating italiano a BBB: “Colpa delle elezioni”
Fitch ha abbassato il rating dell'Italia portando il giudizio da A- a BBB+, un paio di gradini sopra il livello spazzatura (junk). Il giudizio, fa sapere l'agenzia, riflette il "risultato inconcludente delle elezioni italiane" e giunge a stretto giro dai tagli già approvati da Standard&Poor's che, nonostante in questi giorni abbia più volte ribadito che l'incertezza creatasi dopo il voto on condizionerà il suo parere sul rating italiano, aveva tuttavia già portato il giudizio a BBB+, e Moody's a BAA2. "I risultati inconcludenti delle elezioni – scrive l'agenzia – rendono improbabile che l'Italia possa avere un Governo stabile nelle prossime settimane. L'incertezza politica e il possibile conseguente freno alle riforme strutturali costituiscono un ulteriore shock per la già provata economia reale". Ma non solo titubanze politico-elettorali. La scelta di Fitch è legata anche ai dati del quarto trimestre 2012 “che confermano come quella italiana sia una delle recessioni più profonde in Europa” e alle previsione di contrazione del Pil italiano dell'1,8% nel 2013 e un debito vicino al 130%. Infine si fa riferimento al fatto che un “governo debole potrebbe essere più lento e meno capace di rispondere agli choc economici interni o internazionali”. L'Italia è tra i peggiori Paesi europei a livello di rating: dopo di lei vengono in ordine Irlanda, Spagna, Islanda Portogallo e Grecia.