Fisco, stop cartelle anche in estate: niente notifiche e riscossioni a luglio e agosto
“Estate senza cartelle esattoriali”, diceva ieri, esultando, il leader della Lega, Matteo Salvini. L’accordo, in effetti, è stato trovato e verrà prorogata per altri due mesi la sospensione delle cartelle. Governo e Parlamento sembrano aver raggiunto l’intesa che permette di far slittare il termine del 30 giugno: la nuova scadenza sarà quella di fine agosto. Il che vuol dire che verrà rinviata a inizio settembre la ripresa dell’invio di notifiche e della riscossione. Formalmente la decisione verrà concretizzata nel decreto Sostegni bis, attualmente all’esame della Camera. La Lega aveva presentato alcuni emendamenti per rimandare i termini a gennaio 2022, ma alla fine si è trovato un compromesso per una data molto più vicina, quella di fine agosto.
Possibile rateizzazione più lunga per rottamazione e saldo e stralcio
Discussione aperta anche su rottamazione e saldo e stralcio. È sempre la Lega a chiedere una rateizzazione più lunga dei due provvedimenti previsti dalla pace fiscale: sia le rate della rottamazione ter che del saldo e stralcio sono state sospese da inizio pandemia. Come ricorda il Sole 24 Ore c’è anche un altro tema di cui si discute, il saldo-acconto di Irpef, Ires e Irap per i soggetti Isa, la cui scadenza è fissata al 30 giugno: la richiesta che si sta valutando è quella di spostare il termine al 30 settembre per i soggetti Isa, anche se un’altra ipotesi considerata prevede di far slittare la scadenza di 20 giorni attraverso un dpcm, senza necessità di introdurre un emendamento sul tema. In questo caso il pagamento delle imposte potrebbe avvenire senza maggiorazioni entro il 20 luglio.
Le possibili modifiche al decreto Sostegni bis
Le modifiche al decreto Sostegni bis sono ancora in discussione e si stanno portando avanti alcune valutazioni che non si chiuderanno prima della prossima settimana, quando arriverà il pacchetto definitivo degli emendamenti. Quelli segnalati da tutti i gruppi, al momento, sono circa 500, di cui 130 arrivati dalle opposizioni. Il Parlamento ha a disposizione 800 milioni di euro per le proposte di modifica, secondo quanto già previsto dal decreto. A questi potrebbero aggiungersi, almeno in parte, fino a 4 miliardi ricavati dalle minori richieste, rispetto al previsto, per gli indennizzi a fondo perduto. Tra le modifiche possibili c’è anche l’idea di cancellare la prima rata dell’Imu per i proprietari di immobili con gli sfratti bloccati da inizio emergenza, così come sembra probabile il rifinanziamento degli ecoincentivi.