Fisco, ora possiamo sapere come lo Stato ‘spende’ le nostre tasse
I contribuenti italiani sono abituati a pagare le tasse ma non a sapere come vengano usati i soldi versati allo Stato. Ma da quest’anno, e in particolare dalla metà di aprile, i contribuenti potranno invece sapere come le loro tasse vengano investite e in quale voce di bilancio dello Stato finiscano. I contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi nel 2017 potranno quindi scoprire come vengono usate le imposte pagate, con una novità che verrà introdotta dall’Agenzia delle Entrate e che è stata annunciata dal suo direttore Ernesto Maria Ruffini. Ogni cittadino potrà quindi trovare, sul suo ‘cassetto fiscale’, un quadro sintetico con le principali voci di spesa.
I soggetti potenzialmente interessanti sono circa 30 milioni: 20 milioni che compilano il modello 730 direttamente o tramite intermediari e altri 10 milioni che dichiarano attraverso il modello Redditi. I cittadini potranno quindi sapere in quale voce di bilancio dello Stato finiscono le imposte: sanità, previdenza, istruzione, sicurezza, ordine pubblico, trasporti, cultura, protezione del territorio. Ma ci sono anche altre due sezioni come il bilancio dell’Ue e quanto delle nostre tasse finisce nel debito pubblico. Ogni contribuente potrà seguire il percorso delle proprie imposte attraverso tabelle e grafici.
Il denaro proveniente dalle tasse viene così distribuito nelle casse dello Stato: il 21,3% finisce nel finanziamento delle pensioni, il 19,3% viene speso per la sanità, l’11% serve per coprire il debito pubblico. Il 10,9% va all’istruzione, l’8,8% alla Difesa, l’8,3% alla pubblica amministrazione, il 4,4% ai trasporti, solo il 2,4% va a cultura e sport. Una simulazione su una persona che ha versato 11mila di imposte sui redditi del 2016 ci offre un quadro delle informazioni che potremmo avere: questo ipotetico signor Rossi verserebbe 2.352 euro destinati alle pensioni, 2.139 per la sanità, 1.219 euro finirebbero nel pagamento del debito pubblico, 975 andrebbero alla difesa e 921 euro servirebbero per finanziare la pubblica amministrazione.
Il contribuente, per avere queste informazioni sulle sue tasse, deve accedere esattamente come fa per inoltrare la dichiarazione precompilata: o usando lo Spid, il sistema di identità digitale per i servizi online delle pa, o attraverso le credenziali per utilizzare il sito dell’Agenzia delle Entrate, dell'Inps e di tutti i servizi relativi alla pubblica amministrazione. Il contribuente può anche chiedere a un intermediario – come un Caf o un commercialista – di ottenere questi dati per lui.