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Fisco, il 30 settembre scade il termine per pagare le cartelle esattoriali: rischio ingorgo

Il prossimo 30 settembre scade il termine per saldare le rate sospese durante l’emergenza Covid. Si tratta di 18 rate a cui si aggiunge il versamento della rata della rottamazione ter e del saldo e stralcio. A pochi giorni dalla scadenza potrebbe arrivare una proroga della pace fiscale. Per la sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra non ci sarà nessun “ingorgo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il rischio è quello di arrivare al 30 settembre con un ingorgo, perché le cartelle esattoriali che si sono accumulate nei mesi dell'emergenza Covid, senza ulteriori rinvii, dovranno essere pagate entro quella data. Ma alle 18 rate che sono state congelate durante la pandemia dall’8 marzo 2020 al 31 agosto potrebbe aggiungersi anche il versamento della rata della rottamazione ter e del saldo e stralcio, la cui scadenza era stata inizialmente fissata per il 31 luglio 2020. Per quest'ultima però bisogna considerare anche i cinque giorni di tolleranza, che farebbero slittare il saldo al 5 ottobre.

Come fa notare anche il Sole 24 Ore si tratta di un problema non da poco, visto che le imprese e i cittadini dovranno trovare la liquidità necessaria per pagare tutte le rate rimaste bloccate. Ma sul proprio sito l'AdER, ha già indicato una prima agevolazione: "Il “Decreto Rilancio” ha esteso da 5 a 10 il numero massimo delle rate, anche non consecutive, che comportano la decadenza del piano di rateizzazione in caso di mancato pagamento. Inoltre, il “Decreto Ristori” ha esteso tale agevolazione a tutti i piani di rateizzazione che verranno concessi a fronte di istanze presentate fino al 31 dicembre 2021. Pertanto, entro la scadenza del 30 settembre, i contribuenti che hanno interrotto i pagamenti delle rate durante l’intero periodo della sospensione, dovranno effettuare il versamento di un numero di rate tale da evitare la decadenza dal beneficio della dilazione". Significa quindi che il numero di rate non pagate entro fine mese può essere più alto.

Le soluzioni del governo

In attesa di una soluzione definitiva offerta dal governo in tanti, anche all'interno della maggioranza, spingono per chiedere una proroga della scadenza. Il capogruppo Cinque Stelle in commissione Finanze al Senato, Emiliano Fenu, ha chiesto all'esecutivo di spostare di 60 giorni il termine di versamento. Mentre il segretario della Lega Matteo Salvini ha promesso che si impegnerà per "la rottamazione di milioni di cartelle esattoriali di Equitalia, che sarebbero un massacro".

Ma la sottosegretaria all'Economia Maria Cecilia Guerra, a Radio anch'io su Rai Radio1, ha assicurato che non ci sarà alcun "ingorgo" a fine mese per le cartelle esattoriali perché "il governo ha già deciso di spalmare in un arco temporale più ampio le notifiche ai cittadini e alle imprese degli atti rimasti in sospeso". Per quanto riguardo le persone che hanno perso il diritto alla rateizzazione, ha aggiunto Guerra, "c'è una discussione in corso per permettere una ripresa meno drastica di quella che si è ipotizzata, il termine è a fine mese. Credo ci sarà un modo di diluire questi pagamenti. Ma tutte queste scelte hanno dei costi, se andiamo oltre dicembre dobbiamo trovare una copertura che potrebbe essere molto elevata e che diventa concorrenziale con altri interventi che vogliamo fare in campo fiscale, quindi non è banale".

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