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Firmato il nuovo contratto degli statali, scattano gli aumenti fino a 1800 euro

Maggiorazioni di stipendio fino a 117 euro, arretrati dal 2019 e scatti di carriera: sono tante le novità previste dal nuovo contratto delle Funzioni centrali.
A cura di Giacomo Andreoli
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I dipendenti pubblici hanno un nuovo contratto. All'Aran, l’agenzia che gestisce la contrattazione per conto del governo, ieri sono state messe le ultime firme. Ora, quindi, ai dipendenti delle amministrazioni centrali dello Stato arriveranno anche gli aumenti a partire dal prossimo giugno, perché le retribuzioni di maggio sono già in via di definizione. Si tratta dei lavoratori di ministeri, agenzie fiscali, Inps, Inail e altri enti pubblici economici (in tutto quasi 230 mila persone).

Le maggiorazioni partono da 63 euro e arrivano fino a 117 al mese, in base alla qualifica e accompagnate dagli arretrati. Il rinnovo riguarda infatti il triennio 2019-2021, quindi si riconosceranno tutti gli scatti a partire da tre anni fa. Queste somme spetteranno anche a coloro che sono andati in pensione e per tutto il periodo in cui erano ancora in attività. Gli importi complessivi arriveranno quindi a oltre 1.800 euro.

Un altro capitolo importante del contratto riguarda le progressioni di carriera. Ci saranno quelle orizzontali, che comportano uno scatto di stipendio senza passaggi d'area. Dipenderanno dalla valutazione individuale e dall'anzianità. Oltre a operatori, assistenti e funzionari, nascerà poi una "quarta area", in cui confluiranno una serie di professionalità particolari, come quelle richieste per l'attuazione del Pnrr. Quanto alle progressioni verticali, cioè quelle con il passaggio di ruolo, potranno avvenire in deroga al titolo di studio. Cambia poi anche il lavoro agile, diverso da quello a distanza: ci saranno degli orari entro cui al dipendente non si potrà richiedere di lavorare, con una sorta di diritto alla disconnessione.

Il nuovo contratto è stato salutato con soddisfazione dai sindacati e dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Nelle prossime settimane dal nuovo documento delle Funzioni centrali si dovrebbe passare ai contratti per i lavoratori della Sanità e a quelli di enti territoriali, Regioni e Comuni, coinvolgendo più di un milione di persone. Un mese fa, poi, il governo ha approvato anche il nuovo contratto delle forze dell'ordine. Ha riguardato circa 430mila persone.

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