Fino a che soglia di reddito si potrà beneficiare del taglio del cuneo fiscale del governo
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha confermato più volte che il taglio del cuneo fiscale verrà rinnovato anche nella prossima legge di Bilancio. Si tratterà di una versione rivisitata della misura che il governo punta a far diventare strutturale.
Il taglio del cuneo fiscale attualmente in vigore e previsto dadlla scorsa manovra prevede una riduzione di 7 punti percentuali dei contributi versati dai lavoratori dipendenti con un reddito fino a 25mila euro e di 6 punti per la fascia tra i 25mila e i 35mila euro. Il taglio ai contributi pagati agli istituti di previdenza introdotto per il 2024 ha avuto degli effetti sulle buste paga e in particolare sugli stipendi netti dei dipendenti che sono aumentati di conseguenza.
Dal Mef fanno sapere di star lavorando a "una nuova fisionomia per gli effetti del cuneo fiscale" che punta ad alleggerire il carico sui conti previdenziali per evitare che "venga meno l'equilibrio tra entrate contributive e uscite per prestazioni", come messo in luce la Banca d'Italia nella sua audizione sul Piano strutturale di Bilancio. Il rischio infatti, è che una riduzione eccessiva dei contributi versati possa avere delle ricadute sulla tenuta del sistema pensionistico, nel medio periodo, che non potrebbe contare su abbastanza soldi per erogare le pensioni.
Secondo quanto riportato dal Il Sole 24 ore, Palazzo Chigi punterebbe a mantenere il taglio contributivo per i redditi fino a 20mila euro e a trasformarlo poi in fiscale, con un aumento delle detrazioni. Fino a 35mila euro i benefici rimarrebbero gli stessi, ma il governo starebbe lavorando anche a introdurre un'estensione graduale per i titolari di buste paga tra i 35mila e i 40mila euro per agevolare i dipendenti che si trovano in quella fascia e che oggi risultano svantaggiati dalla misura.
Secondo le stime di Via XX Settembre l'estensione della soglia di redditi che potranno beneficiare del taglio del cuneo fiscale riguarderebbe 1,14 milioni di dipendenti.
Ma tutto dipenderà dalle coperture che l'esecutivo riuscirà a trovare per questa manovra. Gli interventi che attendono di essere rinnovati infatti, sono diversi e particolarmente onerosi. Tra questi anche la riforma dell'Irpef a tre aliquote, con l'ipotesi di far passare la seconda fascia dal 35% al 33%, il che costerebbe circa 2 miliardi e mezzo in più ai già 4,3 miliardi previsti per il rinnovo.
Martedì prossimo con l'invio del Documento programmatico di bilancio (Dpb) alla Commissione europea, si potranno capire meglio le intenzioni del governo sulle principali misure in arrivo e quali saranno i costi e gli effetti sui bilanci dello Stato.