Fincantieri, riaprono gli stabilimenti: rientra solo il 10% dei lavoratori. Proteste dei sindacati
Gli stabilimenti di Fincantieri in tutto il Paese, dopo aver chiuso il 16 marzo scorso, hanno riaperto oggi i cancelli, sulla base della riapertura graduale concordata nei giorni scorsi con le organizzazioni sindacali nazionali. Come precedentemente stabilito, al momento una porzione consistente dei dipendenti sta attualmente lavorando in tele-lavoro. Ma negli otto cantieri, Monfalcone (Gorizia), Marghera (Venezia), Ancona, Sestri Ponente (Genova), Riva Trigoso (Genova), Muggiano (La Spezia), Castellammare di Stabia (Napoli), Palermo, è rientrato, per il momento, un decimo circa dei lavoratori.
Fincantieri infatti ha già comunicato che la ripresa delle attività negli stabilimenti e nelle sedi del gruppo avverrà con modalità progressive e con una pianificazione caratterizzata da accentuata gradualità, mantenendo nella prima fase una significativa presenza di attività in smart working. Come stabilito nell'accordo raggiunto la settimana scorsa con le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm, inoltre, il gruppo ha acquistato quantità ingenti di dispositivi protettivi e kit medici che verranno distribuiti ai dipendenti, nell'ottica di una strategia di contenimento dei contagi. Davanti ai cantieri sono stati approntati sistemi di termoskanner per la misurazione precisa della temperatura dei lavoratori, prima dell'ingresso. I dipendenti che oggi entrano al lavoro nei cantieri italiani sono impiegati nelle attività cosiddette di scafo.
Nella nota delle organizzazioni sindacali veniva anche specificato che la piena ripresa delle attività avverrà successivamente, in attesa di eventuali future disposizioni governative: le parti sociali si sono intanto aggiornate al prossimo 29 aprile.
Le riaperture e le proteste dei sindacati
A Monfalcone, in Friuli Venezia Giulia, il cantiere più grande dell'azienda, lavorano oggi 685 dipendenti, divisi in turni diversi; in smart working sono al lavoro oltre 150 persone. Il cantiere navale ha un portafoglio ordini fino al 2027, con due navi in allestimento e una alle prime fasi della costruzione.
Riapertura graduale e con ben meno del 10% della forza lavoro nello stabilimento di Marghera di Fincantieri. Sono circa 200 i dipendenti diretti del gruppo cantieristico, addetti alla progettazione e programmazione, tornati oggi al lavoro nel polo veneziano. La ripartenza è avvenuta su due turni, per scaglionare più efficacemente gli ingressi: uno con inizio alle ore 8, l'altro alle 8.30. Si sono aggiunti gli addetti delle ditte impiegate nella sanificazione degli ambienti, quelli della security e le guardie ai fuochi. L'avvio soft e' reso possibile – si apprende da fonti aziendali – anche dal fatto che circa 700 dipendenti sono ancora in cassa integrazione, mentre un'altra settantina lavora dalle scorse settimane in smart working. Anche a Marghera si dovrebbe passare a incremento graduale di personale la prossima settimana, con l' obiettivo di un ritorno a regime tra fine maggio e inizio giugno.
A Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, oltre al doppio ingresso e al controllo della temperatura è stata prevista un'ora di formazione sui comportamenti e il distanziamento precauzionale da tenere nei reparti. E ancora un percorso separato per gli autotrasportatori che non dovranno scendere dagli automezzi, sanificazione delle cabine di lavoro alla fine di ogni turno, contenitori per lo smaltimento di guanti e mascherine e, infine, in ogni reparto, megafoni che ripetono ogni quarto d'ora le istruzioni in lingua italiana, inglese, romena e bengalese. Inoltre sono state distribuite tre mascherine a testa da utilizzare nell'orario di lavoro. Su tre turni, sono stati distribuiti una sessantina di operai che hanno anche pranzato in mensa. "La nostra impressione è stata positiva – commenta Francesco D'Auria, rappresentante Fiom della Rsu di Fincantieri a Castellammare di Stabia – l'azienda ha recepito le indicazioni del sindacato, discusse durante le riunioni effettuate nel periodo di chiusura e alle quali hanno partecipato gli ingegneri, l'azienda, i sindacati e le rsu".
Nel cantiere del Muggiano hanno fatto ingresso al lavoro circa 200 addetti, a Genova 230, a Riva Trigoso meno di 200. La Fiom Cgil, dopo la riapertura parziale del cantiere, Fincantieri del Muggiano ha denunciato l'assenza di distanza di sicurezza negli spogliatoi e rallentamenti all'ingresso: i lavoratori sarebbero entrati con mezz'ora di ritardo "perché non era possibile rispettare le distanze, dunque passibili di ammenda. Chiediamo all'azienda di soprassedere". Il sindacato ha annunciato possibili proteste anche per la giornata di domani.
Per l'azienda le osservazioni sono però "destituite di ogni fondamento". L'azienda sottolinea che, rispetto all'obiezione sollevata sugli accordi sindacali che prevedono uno stop sino al 3 maggio, si tratta "di una ripresa molto graduale, con la cassa prorogata fino alla scadenza dell'attuale decreto. Non ci sarebbe stata apertura senza autorizzazione delle prefetture e senza l'applicazione di protocolli di sicurezza".
Malumore e contrarietà dei sindacati, ma nessuno sciopero allo stabilimento Fincantieri ad Ancona, dove oggi sono ripartire le attività, con due turni da 160 persone, l'esame della temperatura in un container all'ingresso, dopo un primo controllo nella palazzina dove gli operai si cambiano, e la consegna di un kit di mascherine settimanali, con una media di quattro al giorno. "I dirigenti aziendali sono stati una manica di incoscienti a far riaprire il cantiere adesso. Temiamo per i contagi. Un operaio questa mattina ha fatto due ore di lavoro, poi non si è sentito sicuro e ha timbrato per uscire. Questa è la situazione", ha detto Tiziano Beldomenico, della Fiom Cgil Marche, in un incontro stampa davanti ai cancelli.
La Fiom non ritiene che il personale sia in sicurezza. "Le mascherine date in dotazione – ha detto Marco La Fata, delegato Rsu – erano quelle a fascia che ho io. Ma non vanno bene, abbiamo insistito per avere almeno le chirurgiche che poi sono arrivate. Chiediamo sia fatto almeno il test sierologico a tutti i dipendenti prima di richiamarli al lavoro". Stando al delegato sindacale per la sicurezza, Massimiliano Anastasi, la Fincantieri ha confermato solo due casi positivi ad Ancona dall'inizio dell'emergenza Coronavirus. "Un amministrativo – dice Anastasi – e un responsabile di una ditta appaltatrice esterna. A noi però risultano altri due casi positivi e non eravamo ancora al culmine dell'epidemia".
Bus ‘dedicato' per i lavoratori del sito di Riva Trigoso
A Sestri Levante il sindaco Valentina Ghio e il consigliere della Città metropolitana di Genova delegato ai trasporti, Claudio Garbarino, hanno proposto un bus ‘dedicato' per i lavoratori dell'indotto dello stabilimento di Riva Trigoso, che potranno recarsi al lavoro mantenendo il distanziamento sociale: "Sono persone che spesso arrivano da altri Comuni e per i quali si doveva affrontare il problema della mobilità tra stazione ferroviaria e zona industriale", spiega Roberto Rolandelli, direttore d'esercizio di Atp, l'azienda pubblica di trasporto.
Ci sarà quindi una linea dedicata, con 6 corse andata-ritorno, tra stazione e ingresso dei cantieri nel rispetto delle normative anti Covid. Per salire a bordo si dovrà essere muniti di mascherina. Il mezzo sarà sanificato a ogni transito. "Per molti versi sarà anche un primo esperimento di come si dovrà viaggiare dopo l'avvio della cosiddetta fase 2. Useremo un mezzo da 90/100 posti ma potranno salire a bordo solo 20 persone per volta, oltre all'autista e al controllore. A questo modo all'interno del mezzo si potrà stare seduti nel pieno rispetto del distanziamento sociale previsto dalle normative anti contagio".