Fiat: “Pronto un miliardo per Mirafiori”. Fiom: “Non bastano per la produzione”
E' di nuovo guerra aperta tra Fiat e Fiom. Il Lingotto ha annunciato un investimento di un miliardo di euro presso lo stabilimento di Mirafiori, dove dovrebbe essere prodotto il suv della Maserati. Apparentemente una buona notizia, anche se il sindacato dei metalmeccanici della Cgil denuncia: "Non siamo all'uscita dal tunnel, ma stiamo assistendo al tentativo di spegnere progressivamente Mirafiori. Non c'è alcun impegno scritto su cosa si farà e con quali tempi. Il polo del lusso non può garantire l'occupazione attuale a Mirafiori", ha affermato Landini stamattina in una conferenza stampa a Torino. Ma andiamo con ordine: le tute blu non sono soddisfatte delle promesse dell'ad Fiat: i lavoratori di Mirafiori infatti continueranno a fare cassa integrazione, spiegano alla Fiom, e un modello di automobile non basterà per far andare a pieno regime uno stabilimento che nel piano del 2010 (il celeberrimo "Fabbrica Italia") avrebbe dovuto gestirne almeno due. L'accusa a Marchionne, dunque, è quella di non aver mantenutogli impegni presi.
Dal canto suo Marchionne ha scritto a tutti i dipendenti, spiegando che quello attuale è un momento "in cui è necessario prendere decisioni coraggiose": perché la Fiat si è ripresa rispetto a quel 2004 in cui lui stesso arrivò al timone ("era sull’orlo del fallimento") ma poi ha dovuto affrontare la grande crisi, quella iniziata nel 2008, che ha ridimensionato i programmi ambiziosi ipotizzati inizialmente. Ancora, l’ad Fiat ha spiegato ai lavoratori che a fine 2013, a causa della debolezza del mercato europeo, quattro big dell’auto "Fiat, Psa Peugeot-Citroen, Ford e General Motors, chiuderanno con perdite di 5 miliardi di euro". Per questo è fondamentale rimboccarsi le maniche, secondo l'amministratore delegato.
Nella lettera, Marchionne elenca i prossimi investimenti: a Mirafiori, dove oltre al miliardo investito però chiede la proroga della cassa integrazione; a Pomigliano ("abbiamo trasferito la produzione della Panda dalla Polonia e creato un impianto modello"; a Melfi (altro miliardo di euro investiti per la 550X e una Jeep) e a Grugliasco (oltre un miliardo per Maserati 4porte e Ghibli). Il contratto è stato firmato da tutti i sindacati, Fiom esclusa, alla quale Fiat chiede di adeguarsi. La risposta, tuttavia, non si è fatta attendere: "Dalle dichiarazioni stampa dei sindacati firmatari, anche se nella nota congiunta non se ne trova traccia, Mirafiori passa da due modelli, annunciati nel 2010 da Fiat, a un solo modello per la cui realizzazione ci sarebbe bisogno di ulteriore cig, senza certezze sul futuro. Continuiamo a ritenere urgente che il governo convochi un tavolo".