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Fiat, Marchionne attacca: “Oscenità su Melfi, in 3-4 anni impiegheremo tutti i dipendenti”

Sulla politica italiana l’ad del Lingotto è drastico: “Monti o Bersani? La Fiat è filogovernativa”. E poi conclude citando Gianni Agnelli: “Il suo sogno è diventato realtà”.
A cura di Redazione
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Prima l'attacco, poi l'autocensura: il balletto di comunicati Fiat

"Ho trovato oscene le dichiarazioni di ieri dei politici su Melfi. Tutta questa caciara e poi gli unici a non chiudere certamente siamo noi": l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, come al solito non la manda a dire. E quando parla dell'annuncio di cassa integrazione per due anni per la fabbrica potentina, si arrabbia. E attacca la politica in campagna elettorale. Quando gli chiedono il Lingotto chi sostiene, se Bersani o Monti, lui è netto: ""La Fiat è filogovernativa, non ha mai fatto una scelta simile. Non me lo chieda nemmeno".

Poi Marchionne parla del futuro, al Quattroruote day e assicura: "In tre-quattro anni arriveremo all'impiego pieno dei nostri dipendenti". La scommesa, oggi è il mercato orientale: "In Cina – afferma – con Gac potranno essere prodotte 100 mila vetture all'anno. Lo stabilimento è pronto e potenzialmente potrebbe iniziare la produzione tra 18 mesi". Il tutto, questa è la promessa, senza intaccare i livelli italiani: "Siamo pronti a confermare tutti i nostri impegni per l'Italia". E infine, l'ad chiude citando Gianni Agnelli: "Il sogno dell'Avvocato – ha detto – è diventato realtà".

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