Fase 2, quante persone tornano al lavoro oggi
Sono 4,4 milioni i lavoratori italiani che con l’inizio della fase due tornano a lavoro. Dal 4 maggio, quindi, oltre quattro milioni di lavoratori tornano nelle fabbriche, nei negozi e negli uffici. Si tratta del 62% di coloro i quali hanno smesso di lavorare durante il periodo del lockdown e delle restrizioni previste dal governo. La riapertura deve tenere conto delle nuove regole stabilite dal protocollo di sicurezza sul luogo di lavoro, con il rispetto delle norme su distanziamento sociale, uso di mascherine, guanti e gel disinfettante e sulla misurazione della temperatura prima di entrare in azienda.
Fase due, chi torna al lavoro il 4 maggio
La maggior parte dei lavoratori che riprende l’attività si trova al Nord, soprattutto nei territori più colpiti dal Coronavirus. Così a ritornare al lavoro sono oltre un milione di persone in Lombardia e circa 500mila in Veneto ed Emilia-Romagna. Poche meno in Piemonte. Al Centro, invece, riprendono 812mila lavoratori, concentrati soprattutto tra Toscana e Lazio. Al Sud, ancora, sono 822mila, con prevalenza in Campania e Puglia. I dati vengono forniti dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro.
I lavoratori che tornano in sede sono per il 60,7% appartenenti al settore del manifatturiero, per il 15,1% delle costruzioni, per il 12,7% del commercio e per l’11,4% di altre attività di servizio. A rientrare al lavoro sono soprattutto uomini (più del 70%) e persone con almeno 40-50 anni, contrariamente alle aspettative per cui avrebbero dovuto riprendere prima i più giovani. Rientra al lavoro, infatti, più della metà degli over 40, 50 e 60, mentre questo dato scende sotto la metà per le persone tra i 30 e i 40 anni. A riprendere sono soprattutto lavoratori dipendenti: sono quasi l’80%.
Quali attività ripartono con la fase due
A riaprire il 4 maggio sono la manifattura, il settore delle costruzioni, il commercio all’ingrosso legato ai settori che ripartono, con il tessile, la moda, l’automotive e i mobilifici. Con la fase due riaprono anche bar e ristoranti, anche se solamente per l’attività da asporto (oltre alle consegne a domicilio già possibili). A riaprire è anche qualche spiaggia, con gli stabilimenti che fanno partire i primi lavori. Non ripartono, invece, le altre attività commerciali, mentre riapre qualche ufficio, anche se nella quasi totalità dei casi viene ancora preferito lo smart working.