Fallimenti delle imprese: +12% rispetto all’anno scorso
Nei primi tre mesi del 2013 sono state avviate ben 3.500 procedure di fallimento, con un incremento del 12% rispetto al 2012. A rivelarlo sono i dati Cerved, che spiegano come siano aumentati del 76% anche i concordati, specialmente quelli "in bianco". Ma i dati sviscerati dall'istituto di ricerca spiegano anche che – tra gennaio e fine marzo di quest'anno – 23mila imprese che hanno avviato una procedura di insolvenza o una liquidazione volontaria, in aumento del 7% rispetto allo stesso periodo del 2012.
Il fenomeno più rilevante, secondo Cerved, è però il forte incremento dei concordati preventivi, incrementati su base annua del 76%. Lo studio afferma: "Un'analisi sui dati del Registro delle imprese indica che all'origine di questo incremento vi sono le nuove norme con cui è stata riformata la disciplina fallimentare e, in particolare, l'introduzione del cosiddetto concordato in bianco". La possibilità di presentare una domanda priva del piano di risanamento e di bloccare le azioni esecutive, anche con effetti retroattivi, è stata dunque assai apprezzata dalle aziende: tra il settembre 2012 e il 31 marzo scorso si stima che siano state presentate 2.700 istanze, oltre il doppio dei concordati tradizionali (quindi con piano di risanamento) presentati in tutto lo scorso anno.
Interessante anche il dato geografico: se fino a pochi mesi fa il nord est sembrava riuscire a tenere, negli ultimi mesi si è registrata una forte impennata delle procedure fallimentari, con un incremento di quasi un quarto rispetto al primo trimestre del 2012 (+24%). L'aumento dei fallimenti coinvolge comunque tutto il Paese: la corsa procede con tassi a due cifre nel Nord Ovest (+15%) e a ritmi leggermente inferiori nel Centro Italia (+9%), nel Sud e nelle Isole (+3%).
