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Estate, tempo di vacanze e sondaggi

Gli italiani si fanno più prudenti e pur senza rinunciare alle vacanze riducono gli importi dei prestiti per tale finalità. Mentre acquisterebbero un’auto usata più volentieri da Montezemolo che da Mario Monti.
A cura di Luca Spoldi
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Gli italiani sono attaccati alle loro abitudini, così prima di rinunciare alle ferie anche in tempi difficili preferiscono fare qualche debito ma non rinunciarvi. Il che non significa non usino una certa attenzione, che quest’anno sembra anche maggiore di quella dello scorso anno proprio per quanto riguarda le spese per le vacanze: secondo dati elaborati dal sito Prestiti.it nel primo semestre dell’anno in Italia sono stati erogati poco più di 24 milioni di euro di finanziamenti da impiegare per viaggi e vacanze. L’importo medio delle richieste è risultato pari a 4.100 euro, vale a dire quasi la metà rispetto a dodici mesi prima, quando l’importo sfiorava i 7 mila euro (-41%).

Sempre a livello di medie chi chiede il finanziamento ha 38 anni, dispone di uno stipendio medio netto di 1.300 euro mensili e prevede un piano di ammortamento del prestito attorno ai 39 mesi, valore identico a quello del 2011, il che significa che, forse a causa delle incertezze relative al mercato del lavoro (la disoccupazione a giugno è salita al 10,8% secondo quanto comunicato dall’Istat) e più in generale dell’economia (sempre l’Istat ha segnalato come la caduta del Pil sia accelerata nel secondo trimestre passando dal -1,4% analizzato di fine marzo al -2,5% a fine giugno, con un calo acquisito sull’intero anno, in caso di variazione nulla nel secondo semestre, pari all’1,9%), l’importo medio di una rata per prestiti riferiti a questa tipologia di spesa è in calo quest’anno rispetto all’anno passato.

Sempre di oggi è un’altra notizia curiosa: gli italiani, che a causa della crisi stanno anche comprando sempre meno auto, sia nuove sia usata (a giugno secondo i dati del ministero dei Trasporti sono state immatricolate in tutta Italia 128.388 autovetture, il 24,42% in meno rispetto al giugno 2011, e si sono registrati 333.143 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -12,56% rispetto a giugno 2011), sembrano essere diventati molto diffidenti in fatto di “credibilità Vip”. Secondo un sondaggio di Facile.it, comparatore leader del settore Rc auto, fra i personaggi pubblici di casa nostra, gli italiani giudicano in assoluto il meno affidabile come venditore, col 21,7% delle risposte, Mario Balotelli.

Il calciatore che con le sue prodezze ha sospinto sino alla finale (persa contro la Spagna) la nazionale azzurra ai recenti Europei 2012, precede in questa particolare classifica Vittorio Sgarbi (20,9%), il premier italiano Mario Monti (16,7%) e l’ex leader dei Blue Vertigo, Morgan (inaffidabile per il 20,9% degli intervistati). All’opposto, in cima alla classifica dei “Vip” che gli italiani giudicano affidabili e dai quali comprerebbero senza problemi un’autovettura di seconda mano è risultato proprio il Ct della nazionale di calcio Cesare Prandelli, con il 19,4%. Prandelli precede un possibile sfidante di Monti per la futura guida del paese, Luca Cordero di Montezemolo (16,5%), il conduttore di Ballarò, Giovanni Floris (14,1%), e la portabandiera olimpica Valentina Vezzali (ritenuta affidabile dall’11,2% degli intervistati).

Ora: è vero che i sondaggi, specialmente in tema di “simpatia” o giudizi sul grado di “affidabilità” di questo o quel personaggio pubblico, sono spesso destinati a mutare nello spazio di un mattino, ma se fossi in Mario Monti una domanda se non sulla “simpatia” (il premier ha già detto di non voler essere il politico più amato in Italia ma quello in grado di portare a termine il compito affidatogli) almeno sulla fiducia che ispira la propria azione ai contribuenti italiani me la porrei. Anche perché siamo alla vigilia di una nuova tornata di privatizzazioni che in autunno dovrebbero muoversi su tre direttive (quote di società municipalizzate, beni assegnati agli enti locali col federalismo demaniale, primi 350 immobili di pregio già valorizzati), per le quali i potenziali acquirenti non mancheranno. Ma saranno inevitabili discussioni sull’equità dei proventi, sulla opportunità delle singole dismissioni, sui conflitti d’interesse del premier, dei suoi ministri, degli intermediari finanziari che gestiranno l’operazione e dei futuri acquirenti. Godere di un grado di affidabilità percepito superiore a quello che sembrerebbe emergere dal sondaggio di Facile.it sarebbe forse opportuno.

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Luca Spoldi nasce ad Alessandria nel 1967. Dopo la laurea in Bocconi è stato analista finanziario (è socio Aiaf dal 1998) e gestore di fondi comuni e gestioni patrimoniali a Milano e Napoli. Nel 2002 ha vinto il Premio Marrama per i risultati ottenuti dalla sua società, 6 In Rete Consulting. Autore di articoli e pubblicazioni economiche, è stato docente di Economia e Organizzazione al Politecnico di Napoli dal 2002 al 2009. Appassionato del web2.0 ha fondato e dirige il sito www.mondivirtuali.it.
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