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Entro tre mesi l’Italia non avrà più una compagnia di bandiera pubblica: Ita Airways verso la privatizzazione

Con un apposito Dpcm il governo Draghi ha avviato la cessione di Ita Airways ai privati: in pole position c’è Msc, con Lufthansa che farebbe da partner commerciale.
A cura di Giacomo Andreoli
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Ita Airways si avvia alla privatizzazione. Il ministro dell'Economia Daniele Franco lo ha confermato: con il Dpcm discusso oggi in Consiglio dei ministri, che sarà firmato dal premier Mario Draghi, la compagnia di bandiera italiana subentrata ad Alitalia lo scorso 15 ottobre non sarà più pubblica. Il decreto autorizza l'azionista unico di Ita, cioè il ministero dell'Economia, a far entrare investitori privati. Che si cercasse un partner, d'altronde, lo si sapeva da mesi, anche se non era chiaro che ruolo avrebbe assunto. Ora arriva la conferma che la quota di azioni detenuta dallo Stato è destinata a sparire.

«Seguiremo le usuali procedure– ha chiarito infatti Franco- offerta pubblica o vendita diretta. Non abbiamo un programma con i tempi, ma ci sono dei soggetti interessati a questa operazione. In un primo tempo il Mef manterrà una quota minoritaria, non di controllo, che poi successivamente potrà essere venduta».

Il ministro, quindi, non si sbilancia su tempi e nomi, ma in pole position per assumere la maggioranza delle quote azionarie c'è Msc, con le nozze che secondo fonti di Ita si potrebbero tenere entro due o al massimo tre mesi (anche prima della fine del data room in programma). A quel punto si avrà una compagnia di bandiera nuova, con la proprietà che potrebbe nominare una governance diversa. L'amministratore delegato Fabio Lazzerini e il presidente Alfredo Altavilla rischiano, con il secondo più in bilico del primo, visti i malcontenti crescenti per la sua guida dall'interno dell'azienda.

Ita Airways, la nuova compagnia a maggio

La manifestazione di interesse di Msc vale circa 1,2-1,4 miliardi di euro, una cifra che raddoppia l'investimento fatto finora dal governo Draghi (di circa 720 milioni di euro). La data room a cui ha chiesto di accedere la società durerà 90 giorni lavorativi e vi parteciperà anche Lufthansa. Questa, però, all'inizio dovrebbe assumere solo il ruolo di supporter logistico, commerciale e strategico di Ita. Per valutare l'ingresso nel capitale la compagnia tedesca vuole vederci chiaro sui conti e sulle prospettive dell'azienda italiana.

A contendersi le quote del ministero dell'Economia saranno anche Air France e Delta Airlines, che vogliono assolutamente essere della partita. Ma Msc, leader mondiale nel trasporto cargo (con oltre 600 navi portacontainer, centinaia di hub portuali e una rete di clienti vastissima), vuole fare di Ita la punta di diamante di un business unico di trasporto aereo e navale.

La privatizzazione di Ita potrebbe avere un impatto sull'occupazione diretta e su tutto l'indotto. Toccherà al governo, tramite il ministero dell'Economia, valutarlo in sede di cessione delle sue quote, onde evitare scenari negativi dell'ultimo istante. I licenziamenti si sommerebbero infatti agli esuberi di Alitalia, creando una massa di migliaia di persone rimaste senza occupazione. E a quel punto l'esecutivo dovrebbe caricarsi l'onere di tutti loro con la cassa integrazione, come già fatto con gli ex di Alitalia. Con questa operazione, comunque, il governo vuole che la compagnia di bandiera, che tra l'altro ha appena lanciato i nuovi aerei con livrea azzurra, sia una società efficiente che non pesi più sulle casse dello Stato.

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