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Ecobonus e sismabonus al 110%: come funzionano i lavori gratis sulla prima casa

Il Decreto Rilancio aumenta l’Ecobonus e il Sismabonus al 110%: chi effettua lavori di ristrutturazione ai fini dell’efficientamento energetico e di riduzione del rischio sismico, quindi, si vedrà restituire tutta la cifra spesa (più un bonus aggiuntivo) in 5 rate di pari importo. Vediamo quali lavori rientrano in questa detrazione e come funziona il superbonus al 110%.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il Decreto Rilancio approvato dal Consiglio dei ministri prevede anche un aumento per l’Ecobonus e il Sismabonus, con un’aliquota che raggiunge il 110%. Tradotto in parole povere, vuol dire che chi effettuerà questi interventi sui propri condomini o sulla propria abitazione non solo non pagherà nulla, ma avrà addirittura un guadagno che si vedrà rimborsare nel giro di cinque anni. L’articolo 128 del Decreto Rilancio prevede “Incentivi per efficientemente energetico, sismabonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici”. La detrazione fiscale, al 110%, vale per i lavori effettuati dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021. La spesa, come detto, verrà rimborsata con cinque quote annuali di pari importo. Gli interventi che si potranno effettuare saranno quelli in ambito di efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. Vediamo cosa prevede il decreto nello specifico.

Ecobonus e sismabonus al 110%, gli interventi previsti dall'articolo 128

L’aliquota del 110% vale per una serie di interventi che rientrano in quelli su cui è attualmente possibile una detrazione al 65%, previsti dall’Ecobonus. Secondo l'articolo 128 del decreto Rilancio, sarà possibile usufruire del superbonus per effettuare:

  • Interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali: la detrazione vale per spese non superiori a 60mila euro, cifra che può essere moltiplicata per il numero delle unità immobiliari.
  • Interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione: l’ammontare non può andare oltre i 30mila euro (con lo stesso principio di moltiplicazione).
  • Interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti per il riscaldamento a pompa di calore: la spesa massima è di 30mila euro.
  • Installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica, la detrazione varrà sempre per il 110% per una spesa massima di 48mila euro.
  • Installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici negli edifici, la detrazione varrà al 110% se abbinata ad altri interventi previsti dall’Ecobonus.

Per accedere alla detrazione è necessario che ci sia un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o, comunque, qualora questo non sia possibile, che si arrivi alla classe energetica più alta. Bisogna certificare che questo sia avvenuto attraverso la presentazione dell’Ape, l’attestato di prestazione energetica.

Chi può accedere alla detrazione e come funziona

All’Ecobonus e al Sismabonus al 110% potranno accedere sia i condomini che chi vive in singole unità immobiliari adibite ad abitazione principale. Non vale, quindi, per le seconde abitazioni. Il bonus viene erogato come detrazione fiscale da restituire in cinque quote di pari importo. Chi effettua i lavori, però, può anche decidere di cedere il suo credito alle banche o all’impresa che realizza i lavori. Con questa seconda opzione, il credito viene ceduto ma lo sconto avviene immediatamente, direttamente in fattura. In sostanza, così chi effettua i lavori sulla sua abitazione non paga nulla. Per tutti i dettagli sul nuovo Ecobonus e su tutte le spese a cui si potrà accedere con la detrazione al 110%, comunque, sarà necessario aspettare le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate.

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