Draghi: riforme più coraggiose per una crescita che stenta da 15 anni
Oggi il governatore di Bankitalia Mario Draghi, parlando a Verona al diciassettesimo congresso Forex degli operatori finanziari, ha dichiarato che la crescita in Italia stenta da 15 anni e che i tassi di sviluppo sono intorno all'1%; una situazione senza dubbio negativa, questa, sulla quale potrebbe gravare ulteriormente un aumento del prezzo del petrolio del 20%, conseguente alla crisi libica e, quindi, alle difficoltà di approvvigionamento dal Nord Africa.
Dato inquietante è quello comunicato a proposito dei giovani: il loro salario d'ingresso sul mercato del lavoro in termini reali, sono fermi da oltre un decennio su un livello inferiore a quello degli anni Ottanta mentre la disoccupazione giovanile sfiora il 30% . In questo contesto, naturalmente, il solo ammortizzatore sociale risulta essere la famiglia.
Come già rivelato dal rapporto 2010 di Social Watch, il gruppo composto da 400 Organizzazioni non Governative attive in 60 paesi nel mondo, presentato a Roma pochi giorni fa, la situazione dei giovani in Italia, aggrappati a questo welfare familiare, risulta essere tra le peggiori in Europa. Cresce, soprattutto, il numero del NEET ( "Not in education, employment or training"), giovani che non lavorano e non frequentano alcun corso di formazione o istruzione: in Italia, i Neet sono oltre due milioni, cioè il 21,2% dei giovani tra 15 e 29 anni, il peggior risultato d'Europa e la maggioranza di questi (65,8%) non è neppure alla ricerca di un'occupazione. (fonte DIRITTIGLOBALI)
Tuttavia, ha sottolineato Draghi, l'Italia dispone di grandi risorse, di gente laboriosa e parsimoniosa, di molte aziende e di una buona capacità imprenditoriale: fattori che andrebbero incoraggiati grazie ad "azioni riformatrici piu' coraggiose" che migliorerebbero le aspettative delle imprese e delle famiglie, dando un nuovo impulso alla crescita. (fonte ANSA)
Del resto, la carenza di un adeguata politica governativa in materia non è una novità, bensì un problema che il nostro paese si trascina dietro, ormai, da anni.