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Guerra in Ucraina

Dopo le ultime sanzioni la Russia è a un passo dal default finanziario

Le sanzioni dell’Occidente, e in particolare quelle degli Stati Uniti, stanno colpendo duramente la Russia, che oramai sarebbe sull’orlo del default finanziario.
A cura di Giacomo Andreoli
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Le sanzioni dell'Occidente stanno colpendo duramente la Russia, che oramai sarebbe sull'orlo del default finanziario. Secondo la Cnn, in particolare la mossa degli Stati Uniti di interrompere la capacità del Paese di pagare il proprio debito utilizzando dollari, starebbe creando problemi enormi a Mosca.

In totale i Paesi occidentali hanno bloccato circa la la metà delle riserve estere della Russia – quasi 315 miliardi di dollari – a causa dell'invasione dell'Ucraina. All'inizio il Tesoro americano aveva consentito a Mosca di utilizzare alcuni dei suoi beni congelati per ripagare alcuni investitori in dollari, ma il presidente Biden questa settimana è intervenuto impedendo al Paese di accedere alle sue scorte. Il capo della Casa Bianca ha quindi annunciato nuove sanzioni contro le istituzioni finanziarie e gli individui russi, tra cui le figlie di Putin. Mosse che si sommano al quinto pacchetto di sanzioni europee, che contiene lo stop all'import di carbone e all'export di prodotti tecnologici, ma anche il divieto di accesso ai porti europei per le navi di Mosca e la fine delle transazioni con quattro importanti banche russe, tra cui la Vtb, secondo più importante istituto del Paese.

Ora Mosca potrebbe essere costretta a pagare sempre i suoi debiti in rubli, o a non pagare. Ma per Fitch, visto anche il valore del rublo nettamente più piccolo del dollaro (scambiano 1 a 81) e il fatto che non si tratta di una valuta internazionale, entrambe le azioni significherebbero un sostanziale default. In effetti, come ha riportato Bloomberg, ieri la Russia ha ripagato in rubli le cedole da 650 milioni di dollari su due dei suoi eurobond con scadenza 2022 e 2042.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha provato ha placare le paure dei russi, parlando di una banca rotta pubblica "nemmeno vicina". Per il portavoce di Mosca "importi significativi delle nostre riserve sono bloccati in paesi esteri, quindi se questo blocco continua e questi trasferimenti vengono bloccati dagli importi bloccati, saranno serviti in rubli. Se ciò non è possibile, in teoria, ovviamente, può essere organizzata una situazione di default, ma sarebbe un'inadempienza solo artificiale".

Finora la Russia ha potuto mantenere il valore del rublo artificialmente alto aumentando i tassi di interesse, costringendo gli esportatori a scambiare valuta estera con denaro russo e chiedendo a chi compra il gas di pagare in rubli. Questo ha in qualche modo isolato l'economia russa dalle sanzioni occidentali. Ma ora il pagamento del debito in rubli potrebbe costringere Mosca a pagare interessi più elevati sul suo debito, se sceglie di pagare. I pagamenti degli ultimi interessi dovuti hanno un periodo di grazia di 30 giorni, ma le agenzie di rating potrebbero dichiarare la Russia inadempiente prima della fine di quel periodo, se Mosca chiarisse che non intende pagare. La Russia è andata in default per l'ultima volta quando il Paese è sprofondato in una crisi finanziaria a causa del crollo dei prezzi delle materie prime nel 1998.

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