Ddl Concorrenza, verso l’accordo per allungare fino al 2024 il termine delle concessioni balneari
Sul Ddl Concorrenza la maggioranza cerca la quadra, a partire dal nodo delle concessioni balneari. Il pressing del premier Mario Draghi, d'altronde, è molto forte: il decreto fa parte di quelle riforme fondamentali per ricevere i fondi del Pnrr e va approvato al massimo entro metà giugno (preferibilmente a fine maggio). In teoria il via libera doveva arrivare a Pasqua, ma le spaccature tra le forze politiche hanno impedito il via libera.
Dopo gli scontri degli ultimi giorni, la proposta elaborata dal viceministro del Mise, il forzista Gilberto Pichetto, prevede di spostare dal 31 dicembre 2023 (scadenza appena confermata da una sentenza del Consiglio di Stato) a massimo il 31 dicembre 2024, il termine per mettere a gara le concessioni balneari, ma solo in caso di contenziosi o difficoltà oggettive, legate all’espletamento del bando. Secondo la capogruppo del M5s al Senato, Mariolina Castellone, sui balneari "la sintesi è davvero vicinissima e si chiuderà a breve". La commissione Industria di Palazzo Madama sta cominciando a votare gli emendamenti al ddl, che lunedì andrà in aula, al momento senza che sia previsto alcun voto di fiducia. La calendarizzazione del ddl concorrenza è stata però inserita con la formula "ove l'esame sia concluso dalla Commissione".
Uno degli emendamenti è proprio quello di mediazione sui balneari (art.2), che determina anche i criteri per la quantificazione dell'indennizzo da riconoscere al proprietario uscente (a cui non viene riconfermata la concessione), a carico del concessionario che vince la gara. L'indennizzo può essere riconosciuto "in ragione della perdita dell'avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico, del valore residuo dei beni immobili nonché degli ulteriori beni oggetto di investimenti per l’esercizio dell’impresa, calcolato sulla base delle scritture contabili ovvero di perizia giurata redatta da un professionista abilitato, che ne attesta la consistenza". Vengono esclusi dal calcolo i beni abusivi.
Intanto il premier Draghi ha scritto una lettera alla presidente del Senato Casellati, chiedendo che il ddl sia approvato entro la fine del mese. Se non ci sarà un accordo sulle concessioni, quindi, il governo metterà la fiducia.