Dl aiuti, verso pacchetto da 14 miliardi per famiglie e imprese: aumenta la tassa su extraprofitti
*** Aggiornamento: Il Consiglio dei ministri ha deciso di aumentare la tassa sugli extra – profitti fino al 25%.
Dopo l'intervento di stamattina del Consiglio dei ministri, con il via libera a un decreto per calmierare il prezzo dei carburanti, sta per arrivare un pacchetto di sostegni all'economia da 14 miliardi di euro. Una cifra superiore a quei 6-7 miliardi di cui aveva parlato stamattina il segretario della Cgil Landini, con l'obiettivo di fronteggiare gli effetti economici della guerra in Ucraina, aiutando famiglie e imprese. Si tratta del cosiddetto "Decreto Aiuti", in discussione in una cabina di regia in corso tra il premier Mario Draghi e i ministri Franco, Cingolani, Patuanelli, Orlando, Gelmini, Giorgetti, Speranza e Bonetti (con gli ultimi sei in rappresentanza dei partiti che sostengono la maggioranza). Subito dopo ci sarà un nuovo Cdm allargato a tutti i ministri per il varo definitivo del decreto, che sarà presentato stasera in conferenza stampa, alla presenza di Draghi.
L'intervento dovrebbe così essere di un'entità simile a quella richiesta dal Partito democratico (che proponeva un pacchetto da 15 miliardi). Nel merito si va verso l'ok alla proposta di tutto il centrosinistra di far crescere la tassazione sugli extraprofitti delle grandi compagnie energetiche dal 10 al 15%.
I dem, però, insistono anche per un intervento sui salari, con la questione che è in discussione tra i ministri. Poco fa il segretario Enrico Letta, a Padova per un'iniziativa elettorale, ha chiesto un sostegno immediato a quelli che sono i salari "tra i più bassi d'Europa", perché "se il costo della vita aumenta a dismisura quei salari così bassi non reggono il costo della vita: questa è l'equazione su cui intervenire". Quindi "o si alzano i salari o si abbassa il costo della vita. O, come noi proponiamo, si fa un intervento a sostegno dei salari e si cerca di far sì che l'aumento del costo della vita sia più contenuto rispetto a quello che fino a oggi sta avvenendo". Circa 6 dei 14 miliardi a disposizione potrebbero essere utilizzati per un contributo una tantum a favore dei redditi medio-bassi.
I contenuti del decreto: dai crediti d'imposta alla garanzia di Sace
Nel decreto, secondo una bozza circolata da Palazzo Chigi, si interviene poi sul tema rigassificatori: per arrivare a 24 miliardi di metri cubi di gas liquido trattato ogni anno, il presidente delle Regioni che saranno interessate dalla localizzazione dell’impianto verrà nominato Commissario straordinario (con poteri in deroga dalle classiche norme di legge) per l’autorizzazione delle opere. In questo modo i tempi di installazione dovrebbero essere radicalmente velocizzati. Procedure più rapide dovrebbero essere istituite anche per creare comunità energetiche rinnovabili e ammodernare gli impianti elettrici e di energie rinnovabili. Aumenterebbe poi al 50% il credito d'imposta per investimenti in beni immateriali 4.0, ma anche quello a favore delle imprese per l'acquisto di gas naturale e l'energia elettrica (dal 20% al 25%). C'è poi la creazione, presso il ministero dello Sviluppo economico, del Fondo per il potenziamento dell’attività di attrazione degli investimenti esteri (che vale 15 milioni) e di quello per il sostegno alle imprese direttamente danneggiate dalla crisi in ucraina (che vale 200 milioni).
Per tutto l'anno, quindi, la società pubblica Sace garantirà garanzie straordinarie in favore delle banche per finanziamenti "sotto qualsiasi forma" alle imprese (che devono dimostrare problemi derivanti dalla crisi in atto). La garanzia sarà al 90% per le imprese fino a 5mila dipendenti e 1,5 miliardi di euro di fatturato, per poi a scendere all'80% e al 70% a seconda del valore economico dell'azienda. Sostegni arrivano anche alle imprese edili che hanno subito gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali.
E ancora: il bonus sociale gas e luce verrebbe esteso in forma retroattiva anche a chi non aveva ancora presentato l'Isee e ha un reddito basso. Quindi vengono dati 200 milioni in più alle Regioni per fronteggiare le spese sanitarie e concessa la possibilità agli enti locali, per un anno, di utilizzare gli avanzi di bilancio. Per realizzare gli obiettivi del Pnrr nelle grandi città vengono invece stanziati 600 milioni da qui al 2025.
Infine, in vista del Giubileo del 2025, la gestione dei rifiuti a Roma viene sposta temporaneamente dalla Regione Lazio al Commissario straordinario del Governo, che sarà il sindaco Roberto Gualtieri.
Il taglio delle accise fino all'8 luglio
Stamattina, con l'altro decreto sui carburanti, sono state tagliate le accise su benzina, gasolio e Gpl fino al prossimo 8 luglio. Con l'intervento del governo viene poi eliminata l'accisa sul gas per autotrazione e ridotta al 5% l'Iva. Le aliquote di accisa fino all'8 luglio saranno:
– benzina: 478,40 euro per mille litri;
– oli da gas o gasolio usato come carburante: 367,40 euro per mille litri;
– gas di petrolio liquefatti (GPL) usati come carburanti: 182,61 euro per mille chilogrammi;
– gas naturale usato per autotrazione: zero euro per metro cubo.