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Disoccupazione stabile all’11,2% ma quella giovanile torna a crescere

La disoccupazione generale rimane stabile all’11,2% ma quella giovanile riprende a crescere e tocca quota 33,1%, con un aumento pari al +0,6% rispetto a marzo (anche se su base annua si registra un calo pari al 2,5%). Cala il numero degli inattivi e sempre più persone tornano a cercare un’occupazione.
A cura di Charlotte Matteini
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La disoccupazione generale rimane stabile all'11,2% ma quella giovanile riprende a crescere e tocca quota 33,1%, con un aumento pari al +0,6% rispetto a marzo (anche se su base annua si registra un calo pari al 2,5%). È quanto rileva l'ultimo rapporto diffuso stamane da Istat, nel quale si sottolinea che "dopo i livelli massimi della fine del 2014, la disoccupazione è tornata sui livelli della seconda metà del 2012". "Ad aprile 2018 la stima degli occupati continua a mostrare una tendenza alla crescita (+0,3% rispetto a marzo, pari a +64 mila). Il tasso di occupazione si attesta al 58,4% (+0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente). La crescita congiunturale dell’occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 25-34enni. L’aumento maggiore ad aprile si stima per le donne (+52 mila) e per le persone di 35 anni o più (+77 mila). Prosegue la ripresa degli indipendenti (+60 mila) e dei dipendenti a termine (+41 mila), mentre diminuiscono i permanenti (-37 mila)".

Guardando al numero degli occupati, ad aprile la tendenza che si è delineata è quella di un aumento delle persone in cerca di occupazione e di occupati. Calano quindi gli inattivi e per questi motivi il tasso di disoccupazione appare stabile e non in aumento. "La stima delle persone in cerca di occupazione ad aprile registra un aumento dello 0,6% (+17 mila). La crescita della disoccupazione si concentra tra gli uomini, distribuendosi in tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Il tasso di disoccupazione si attesta all’11,2%, stabile rispetto al mese precedente, mentre quello giovanile sale al 33,1% (+0,6 punti percentuali). Ad aprile la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni continua a diminuire sensibilmente (-0,6%, -74 mila). Il calo riguarda donne e uomini ed è diffuso su tutte le classi di età. Il tasso di inattività scende al 34,0% (-0,2 punti percentuali rispetto a marzo). Nel periodo febbraio-aprile 2018 si stima una crescita degli occupati dello 0,3% rispetto al trimestre precedente (+67 mila). L’aumento interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Crescono i dipendenti a termine (+59 mila) e in misura più lieve gli indipendenti (+14 mila), mentre restano sostanzialmente stabili i dipendenti a tempo indeterminato. Alla crescita degli occupati nel trimestre si accompagna un aumento dei disoccupati (+0,5%, +14 mila) associato a un forte calo degli inattivi (-0,7%, -95 mila)", scrive Istat.

"Su base annua continua l’aumento degli occupati (+0,9%, +215 mila). La crescita interessa donne e uomini e si concentra tra i lavoratori a termine (+329 mila), mentre diminuiscono i permanenti (-112 mila) e gli indipendenti rimangono stabili. Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+328 mila) e i giovani 15-24enni (+78 mila) mentre calano gli occupati tra i 25 e i 49 anni (-191 mila). Nei dodici mesi aumenta il numero di disoccupati (+0,8%, +24 mila) mentre cala fortemente quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,4%, -318 mila)", conclude la nota diramata dall'Istituto nazionale di statistica.

"Ad aprile 2018 si confermano i segnali di ripresa dell'occupazione nell'anno in corso, dopo la battuta d'arresto osservata a fine 2017. Per il secondo mese consecutivo cresce l'occupazione tra gli indipendenti oltre che tra i dipendenti a termine. Su base annua la crescita dell'occupazione si concentra nei più giovani (15-24enni), per i quali si registra il maggiore aumento del tasso di occupazione, e soprattutto negli over 50, per effetto sia dell'aumentata età pensionabile sia dei fattori demografici. Dopo i livelli massimi della fine del 2014, la disoccupazione è tornata sui livelli della seconda metà del 2012, in un contesto di prosecuzione del calo dell'inattività, che tocca negli ultimi mesi il minimo storico", commenta l'Istat. 

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