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Di quanto aumentano gli stipendi a luglio tra taglio del cuneo fiscale, quattordicesima e rimborso 730

A luglio 2023 molti dipendenti possono aspettarsi di ricevere una busta paga più sostanziosa del solito. Infatti il prossimo mese scatterà il taglio del cuneo fiscale, mentre per chi ne ha diritto saranno erogati la quattordicesima e anche il rimborso Irpef basato sui modelli 730 consegnati entro il 31 maggio 2023.
A cura di Luca Pons
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Nel mese di luglio 2023, la busta paga potrà essere più pesante per numerosi lavoratori e lavoratrici. I motivi sono almeno tre, ma riguardano gruppi diversi. Il primo è il taglio del cuneo fiscale, introdotto con il cosiddetto decreto Lavoro, che interesserà tutti i lavoratori dipendenti con un reddito sotto i 35mila euro. Il secondo è la quattordicesima mensilità, che arriverà in automatico ma solo a chi ne ha diritto nel suo contratto collettivo di riferimento. Il terzo e ultimo è il rimborso Irpef, che sarà erogato a chi ha rispettato certi requisiti.

Chi ha l'aumento di stipendio con il taglio del cuneo fiscale

Il taglio del cuneo fiscale porta un aumento in busta paga per chi è un lavoratore dipendente, sia nel pubblico che nel privato, e ha un reddito al di sotto dei 35mila euro all'anno. Sono escluse tutte le altre categorie di lavoratori (lavoratori domestici, occasionali, co.co.co., lavoratori autonomi e partite Iva) e ovviamente anche chi ha un reddito superiore. Il taglio è la politica su cui il governo Meloni ha puntato maggiormente per alzare il livello dei salari incamerati dai dipendenti

Con il taglio del cuneo fiscale a partire da luglio 2023, e fino al 31 dicembre 2023, saranno ridotte le tasse da versare allo Stato: del 7% per i redditi fino a 25mila euro, e del 6% per quelli fino a 35mila euro. In precedenza, con il governo Draghi, il taglio era arrivato rispettivamente al 3% e al 2%.

Occhio alle tempistiche: lo stipendio si alzerà a partire dal "periodo di paga" di luglio 2023, ha specificato l'Inps in una circolare. Questo significa che l'aumento si vedrà nello stipendio relativo al mese di luglio. A seconda della prassi in ciascuna azienda e delle condizioni contrattuali, il pagamento per luglio potrebbe arrivare a fine luglio o anche a inizio agosto. Chiaramente, in questo caso l'aumento si applicherà anche per lo stipendio di dicembre 2023 che sarà ricevuto a gennaio 2024.

L'aumento in busta paga salirà, anche se di un importo relativamente ridotto che non necessariamente riuscirà a compensare il tasso d'inflazione degli ultimi mesi. La stima è che chi prende 10mila l'anno, a partire da luglio si ritroverà nello stipendio circa 25 euro netti in più rispetto ai mesi precedenti. Per la fascia attorno ai 15mila euro di reddito l'aumento sarà di 29 euro netti, a 20mila euro sarà di 33 euro e a 25mila euro sarà di 44 euro circa.

Nella fascia successiva, come detto, il taglio scenderà dal 7% al 6%. La stessa stima indica che per chi prende tra i 27.500 e i 30mila euro all'anno l'aumento atteso è di 60 euro netti circa. L'apice sarà toccato dalla fascia di reddito più alto, che prenderà circa 65 euro in più al mese.

Lo stipendio di luglio più ricco con la quattordicesima

La quattordicesima mensilità, o "gratifica feriale", è un pagamento erogato una volta all'anno a quelle lavoratrici e quei lavoratori che ne hanno diritto secondo le condizioni dettate dal loro contratto collettivo (Ccnl) di riferimento. La data esatta del pagamento è stabilita dai singoli contratti, ma nella maggior parte dei casi avviene entro la metà di luglio. In alcuni casi il denaro viene consegnato a parte, in altri direttamente insieme all'assegno mensile che si riceve a luglio (o a giugno, a seconda delle indicazioni del contratto collettivo).

All'interno dei Ccnl che prevedono la quattordicesima, è escluso chi lavora in stage o in tiricinio, ma anche co.co.co., lavoratori autonomi e lavoratori domestici. La ricevono invece gli assunti a tempo indeterminato, a tempo determinato, part-time e con un contratto di apprendistato.

L'importo della quattordicesima è uguale a un dodicesimo della retribuzione ricevuta nell'anno precedente (da luglio 2022 a giugno 2023). Per chi ha lavorato tutto l'anno è quindi uguale a una mensilità in più, mentre per chi ha lavorato meno la cifra scende.

Il rimborso Irpef per chi ha già inviato il 730

Infine, c'è chi nella busta paga di luglio si ritroverà anche il rimborso Irpef, se ha rispettato i criteri e le tempistiche necessarie. Il diritto al rimborso Irpef scatta per chi ha versato più imposte di quanto avrebbe dovuto: dopo la presentazione del modello 730, si riceve un conguaglio se l'Agenzia delle Entrate pensa che il versamento effettuato tramite le ritenute sia troppo alto.

Visto che il calcolo del Fisco può avvenire solo quando si consegna il modello 730, però, a ricevere il rimborso Irpef a luglio saranno solo i più rapidi: in particolare, che ha effettuato le pratiche necessarie entro il 31 maggio 2023. Per i lavoratori dipendenti, il conguaglio arriva direttamente nella busta paga.

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