Def, le previsioni del governo: disoccupazione schizza all’11,6%, crollano i consumi
Aumenta il tasso di disoccupazione e calano i consumi. Due dei tanti effetti sull’economia dell’emergenza Coronavirus, certificati dal Documento di economia e finanza. L’occupazione potrebbe crollare di oltre 2 punti percentuali, per poi crescere di meno della metà nel 2021. E, conseguentemente, il tasso di disoccupazione dovrebbe aumentare di 1,6 punti percentuali nel 2020, toccando così il livello dell’11,6%. E la ripresa nel 2021 non sarebbe sufficiente a colmare le perdite di quest’anno caratterizzato dall’emergenza sanitaria ed economica. Allo stesso tempo, è da rilevare anche un crollo dei consumi degli italiani, dovuto soprattutto a quanto avvenuto nella fase del lockdown.
L’emergenza Coronavirus fa impennare la disoccupazione
I dati sull’occupazione – facciamo riferimento a quelli corrispondenti alla rilevazione sulle forze di lavoro Istat – stimati dal Def parlano di un crollo dell’occupazione del 2,1% nel 2020. A questa diminuzione fa da contraltare un aumento dell’1% nel 2021, non sufficiente a colmare il tracrollo di quest’anno. Ricordiamo che nel 2019, invece, il tasso di occupazione è salito dello 0,6%, stando a quanto riportato ancora nel Def. Il tasso di disoccupazione, invece, salirà dal 10% del 2019 all’11,6% del 2020: 1,6 punti percentuali in più. Nel 2021 ci sarà poi un nuovo calo che porterà il dato della disoccupazione all’11%.
Nel Def si ricorda che nel 2019 il mercato del lavoro ha avuto una crescita degli occupati e una riduzione della disoccupazione che hanno toccato livelli record. Allo stesso tempo, però, non è cresciuto il numero delle ore lavorate per occupato. Secondo le previsioni, nel 2020 il monte ore lavorato scenderà ancora del 6,3%, per poi rimbalzare a un +3,7% nel 2021. Di conseguenza, crollano anche i redditi da lavoro dipendente: -5,7% nel 2020 e poi aumento del 4,6% nel 2021. Tutte queste previsioni sul mondo del lavoro, quindi, ci dicono che non basterà un anno per tornare ai livelli pre-Covid.
Def, il crollo dei consumi nel 2020
Secondo le previsioni messe nero su bianco dal governo, i consumi delle famiglie scenderebbero leggermente meno del Pil nel 2020. “Sul fronte della domanda interna – si legge nel Def – i consumi privati subiranno un forte calo nell’anno in corso, per effetto sia delle misure di contenimento sociale ma anche per una riduzione del reddito disponibile. Quest’ultima è attesa in ogni caso più contenuta di quella della spesa delle famiglie, la cui propensione al risparmio conseguentemente aumenta superando il 13% su base annua. I consumi recupereranno in misura contenuta a partire dal prossimo anno”.
La spesa delle famiglie era prevista, secondo la Nadef, allo 0,7%. Un dato che ovviamente cambia con l’emergenza Coronavirus e viene portato al -7,2%. Nello specifico, un calo dell’8% è dovuto proprio al periodo di lockdown, secondo quanto riportato nel Def. Il crollo del Pil nel 2020 (dell’8%) ha tra le sue motivazioni anche il netto calo dei consumi privati: per il 2020 il Def stima un -7,2%, a cui seguirà – nel 2021 – un dato in positivo del 4%.