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Decreto Sostegni, arrivano gli aiuti a fondo perduto per 800mila professionisti: a chi andranno

Il decreto Sostegni, che il governo si appresta a varare, dovrebbe contenere anche gli aiuti ai professionisti, come avvocati, architetti, commercialisti. La platea interessata dovrebbe essere di 800mila persone: capiamo chi potrebbe essere coinvolto e quali solo i criteri che dovrebbero essere adottati per i ristori.
A cura di Stefano Rizzuti
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Una delle novità principali del decreto Sostegni, ancora in attesa di essere approvato dal governo, riguarda i professionisti. Anche loro dovrebbero percepire gli aiuti previsti dal provvedimento atteso tra giovedì e venerdì in Consiglio dei ministri. Il testo è ancora in fase di definizione, anche per le numerosissime norme che si stanno cercando di riunire in un massimo di 50 articoli, obiettivo fissato da Palazzo Chigi e ministero dell’Economia, secondo quanto ricostruisce Il Sole 24 Ore. Anche se le proposte arrivate dai vari ministeri sono centinaia e raggiungere l’obiettivo prefissato non è semplice. C’è poi un altro paletto: il numero dei decreti attuativi. Si vuole evitare di averne troppi, in modo da mettere subito in pratica le misure e cercare quindi di far partire al più presto i ristori, anche per recuperare il tempo perso finora (il decreto era atteso già a gennaio).

Gli aiuti a professionisti e partite Iva

Una delle parti più delicate del decreto Sostegni sembra quella riguardante il meccanismo da mettere a punto per gli aiuti alle partite Iva. Il governo pensava a un avvio praticamente immediato, entro 10 giorni dal decreto. E l’obiettivo è far arrivare tutti i bonifici in tempi rapidissimi, entro il 30 aprile. La platea è molto amplia, si parla di 3 milioni di attività economiche con un fatturato nel 2019 inferiore a 10 milioni e con perdite di almeno il 33% nel 2020. A loro si aggiungeranno circa 800mila professionisti tra  avvocati, commercialisti, geometri, ingegneri, architetti.

Il sostegno varrà anche per gli iscritti alle gestioni separate delle casse previdenziali. Per i professionisti si dovrebbe quindi superare il reddito di ultima istanza introdotto a marzo del 2020 con il decreto Cura Italia. Per i professionisti i criteri che misurano l’aiuto si dovrebbero basare sulla perdita media mensile di fatturato nel 2020 rispetto al 2019, moltiplicando questo valore per due. Per i lavoratori stagionali e dello sport, invece, l’aiuto pagato dall’Inps viene confermato. Per quanto riguarda le risorse, per le partite Iva e le piccole imprese si parla di una cifra intorno ai 12 miliardi di euro.

Decreto Sostegni, le misure in campo fiscale

Nel decreto Sostegni dovrebbero rientrare poi una serie di norme fiscali. Ci sono proroghe e adempimenti, ma soprattutto ci dovrebbe essere lo stralcio delle cartelle precedenti al 2015, ma con un limite fissato a 5mila euro. Proprio il tetto è oggetto di discussione in queste ore: si prevede di non superare uno stanziamento da un miliardo di euro per la finanza pubblica, motivo per cui si è scelto questo valore. Ma le cose potrebbero cambiare con l’esame del provvedimento in Parlamento. Il sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon, ha già detto che la soglia potrebbe essere aumentata. E di parere simile sembra essere anche la viceministra all’Economia, Laura Castelli, secondo cui solo “ragioni economiche” impediscono di eliminare il tetto di 5mila euro dallo stralcio dei vecchi crediti ormai ritenuti inesigibili.

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