Decreto Ristori, in arrivo contributi a fondo perduto, stop a Imu e indennità per lavoratori
Il Consiglio dei ministri che dovrà varare il decreto legge con i ristori ai settori colpiti dalle nuove limitazioni imposte dall’ultimo dpcm dovrebbe tenersi domani. L’obiettivo è arrivare a un provvedimento unico che tenga insieme sia il rifinanziamento della cassa integrazione (con proroga forse fino al 31 gennaio) che lo stanziamento dei contributi per le attività colpite dalle chiusure. Nel pomeriggio è prevista una riunione per mettere a punto tutte le misure del provvedimento, che dovrebbe protrarsi fino a sera inoltrata.
Cassa integrazione e ristori per le imprese
Per quanto riguarda la proroga della cassa integrazione, dovrebbe essere legata al blocco dei licenziamenti, oggetto del confronto di mercoledì tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i sindacati. Con il decreto si prevedono ristori per circa 350mila imprese, a partire da quelle della ristorazione, dello spettacolo e dello sport. L’obiettivo del governo è quello di avere il decreto in Gazzetta ufficiale già domani, per far partire subito i bonifici. Il decreto dovrebbe stanziare 5 miliardi di euro, di cui poco più di uno destinato ai ristori a fondo perduto.
Cosa conterrà il decreto Ristori
Il decreto, come spiega il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, conterrà un contributo a fondo perduto che verrà erogato in automatico. Altra ipotesi spiegata da Misiani è quella di ampliare la platea delle imprese interessate superando il limite di fatturato da 5 milioni di euro. Il viceministro spiega, inoltre, che ci sarà una differenziazione tra chi resterà aperto fino alle 18 e chi invece dovrà chiudere h24. Si prevede anche un credito d’imposta per gli affitti (per due mesi) cedibile al proprietario, lo stop alla seconda rata dell’Imu e un’indennità per i lavoratori stagionali, del turismo, dello spettacolo e dello sport.
L’altra viceministra dell’Economia, Laura Castelli, precisa che il fondo perduto “andrà dal 100% al 200% del calo del fatturato, in sostanza da 3 a 6 volte la percentuale garantita con il decreto Rilancio”, spiega all’Ansa. Misiani invece sottolinea che il contributo andrà in automatico a tutte le imprese “che hanno già avuto in passato i contributi a fondo perduto”. Misiani ricorda ancora che ci sarà il credito d’imposta per gli affitti, lo stop alla seconda rata Imu e le indennità per i lavoratori che non prendono cassa integrazione, come quelli stagionali. La cifra, in questi casi, dovrebbe essere intorno agli 800-1.000 euro. Tornerà, inoltre, il reddito di emergenza per le famiglie che non avranno accesso a queste misure.