Dall’Europa 10 miliardi di euro per salvare Cipro

I ministri delle Finanze europei dopo diverse ore di trattativa hanno varato un piano di aiuti per Cipro che  sarà di massimo 10 miliardi di euro.  La somma sarà quindi inferiore ai 17 miliardi di euro chiesti nel luglio scorso dall’Isola dove il settore bancario è sull'orlo del collasso. Chiaramente UE, Bce e Fmi hanno chiesto una contropartita come accaduto con gli altri quattro Paesi che già hanno ricevuto i finanziamenti. “L'Eurogruppo ha trovato un accordo politico con le autorità cipriote sulle pietre miliari di questo pacchetto di aiuti", ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem in una conferenza stampa, sottolineando che nonostante Cipro rappresenta solo  lo 0,2% del PIL della zona euro, il finanziamento è necessario non solo “per salvaguardare la stabilità finanziaria di Cipro”, ma anche di tutta l’aria euro che potrebbe subire un effetto contagio.

Anche il Fondo monetario internazionale dovrebbe contribuire con circa 1 miliardo di euro, ma il direttore generale del Fmi Christine Lagarde vuole evitare un aumento del debito cipriota a livelli insostenibili e quindi  ha chiesto al Paese di contribuire al pacchetto di aiuti per diminuirne la somma. Secondo le prime indiscrezioni, i ciprioti imporranno una tassa una tantum del 9,90% sui depositi superiori a 100mila euro, e del 6,75% per i depositi inferiori a questa cifra. Il pacchetto inoltre  prevede anche un aumento dell'imposta sugli interessi da capitale e un incremento dell'aliquota sui profitti societari. Ora non resta che vedere se l'intera operazione di salvataggio sarà approvata dai singoli stati membri dell'Ue, molti dei quali molto critici verso il sistema fiscale dell’Isola ritenuto poco trasparente.