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Crisi: un italiano su tre teme la povertà

È quanto risulta da uno studio del Censis pubblicato nel “Diario della transizione”. Il 33% degli italiani teme di diventare povero e solo il 30% sente di avere le spalle coperte dal sistema di welfare. Incertezza, paura, cautela spingono a tenersi i soldi vicini.
A cura di Susanna Picone
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Un italiano su tre ha paura di diventare povero. Lo dice il Censis, in uno studio pubblicato nel “Diario della transizione”. Il 33% degli italiani teme la povertà e solo il 30% sente di avere le spalle coperte dal sistema di welfare. In questo contesto, con crescita e occupazione che non ripartono, secondo il Censis gli italiani credono sia essenziale proteggersi in caso sopravvenga una malattia, la perdita del lavoro o anche solo per fronteggiare le spese impreviste. Il 44% risparmia dunque per far fronte ai rischi sociali, di salute o di lavoro, il 36% perché è il solo modo per sentirsi sicuro, il 28% per garantirsi una vecchiaia serena. Per il Censis, dunque, la paura per il futuro ha abbattuto investimenti e consumi – anche il Codacons ha lanciato l’allarme sui consumi – con gli italiani che negli anni della crisi hanno preferito tenere i soldi in contanti o fermi sui conti correnti.

Boom di contanti e depositi bancari

Con questo atteggiamento il valore di contanti e depositi bancari è aumentato di 234 miliardi di euro negli ultimi sette anni, le consistenze sono passate dai 975 miliardi di euro del 2007 a una massa finanziaria di 1.209 miliardi nel marzo 2014, con un incremento del 9,2 per cento in termini reali. Contati e depositi costituiscono oggi il 30 per cento del portafoglio delle attività finanziarie delle famiglie, mentre erano il 25 per cento nell'anno prima della crisi. Sono aumentati anche i soldi accantonati con assicurazioni e fondi pensione: +125 miliardi di euro (+7,2 per cento) mentre le polizze vita sono tornate a funzionare come “salvadanaio” con i premi raccolti che sono aumentati da 63,4 miliardi di euro nel 2007 a 86,8 miliardi nel 2013.

Con la crisi aumenta la propensione al risparmio

Dal secondo trimestre del 2012 si registra una inversione di tendenza nella creazione di risparmi, che hanno ripreso un trend crescente passando da 20,1 miliardi a 26 miliardi di euro nel primo trimestre del 2014, con un incremento nel periodo del 26,7 per cento in termini reali. La propensione al risparmio è salita dal 7,8 al 10 per cento. Per il Censis, dunque, il trend degli italiani in tempi di crisi è: meno redditi, meno investimenti, zero consumi, più risparmi.

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