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Crisi: si riduce l’area del disagio sociale, ma sale la disoccupazione estesa

L’indice di disagio sociale calcolato dalla Confcommercio a marzo è sceso a 21,4 punti, un decimale in meno rispetto a febbraio. La disoccupazione “estesa” (che tiene conto di cassintegrati e scoraggiati) è aumentata dello 0,1% al 16,7%.
A cura di S. P.
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A marzo leggero calo per il Misery Index di Confcommercio, l'indicatore di disagio sociale che si attesta su un valore stimato di 21,4 punti, in diminuzione di 0,1 punti rispetto a febbraio. A trainare questo leggero calo – fa sapere Confcommercio – la diminuzione di 0,2 punti dell'inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza di acquisto. Si riduce dunque l'area del disagio sociale ma la disoccupazione estesa, calcolata aggiungendo ai disoccupati ufficiali la stima delle persone in Cig e degli scoraggiati, sale dello 0,1% al 16,7%. Il tasso di disoccupazione ufficiale a marzo è rimasto invariato al 12,7%, in aumento di 0,7 punti su base annua. I disoccupati sono in totale 3 milioni 248mila, una cifra in diminuzione di 5mila unità sul mese precedente ma in aumento di 194mila rispetto allo stesso periodo del 2013.

Per quanto riguarda gli occupati, il numero è aumentato di 74mila unità rispetto a febbraio ma è in diminuzione di 124mila rispetto ai 12 mesi precedenti. Dai dati di Confcommercio emerge che nel mese di marzo sono state autorizzate 100 milioni di ore di Cig, in aumento rispetto agli 83 milioni di febbraio e ai 98 milioni dello stesso periodo del 2013. Il numero di “scoraggiati” è invece stimato in aumento da 832mila persone di febbraio a 841mila.

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