Crisi, l’industria italiana non riparte. Calano ordini e fatturato
Fatica a riprendersi l‘industria italiana. Nel mese di maggio, infatti, il fatturato è sceso dell'1% rispetto ad aprile, facendo registrare la seconda flessione consecutiva in termini congiunturali, mentre rimane positivo su base annua, anche si di solo lo 0,1%. A rivelarlo è l'Istat, che stavolta registra i dati peggiori sui mercati esteri. Se in termini tendenziali è ancora il mercato italiano a fare peggio, a livello mensile è invece l’estero, e dunque il Made in Italy, a pesare.
L'istituto di statistica rivela un calo degli ordini del 2,1% nel mese di maggio, mentre su base annua le commesse sono scese del 2,5%. Si tratta della prima flessione dopo 8 mesi. In particolare si registrano si registrano flessioni mensili sia sull’estero (-1,9%), sia, con una diminuzione più attenuata, sul territorio nazionale (-0,6%). Su base annua, invece, il +0,1% è da attribuire al mercato interno. Per quanto concerne l’indice grezzo, invece, il giro d’affari risulta in calo del 3,1%, con la componente interna dei beni intermedi che fa da zavorra.
Gli ordinativi totali sono in calo del 2,1%, con una diminuzione del 4,5% dall'estero e dello 0,2% dall'Italia. Per quanto riguarda i comparti l'Istat segnala un `boom´ per gli ordini che riguardano la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+15,0%). Ok anche la fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,6%) e il tessile (+4,4%). La flessione più importante riguarda i prodotti chimici (-5,4%) e tra i segni meno c’è anche l’alimentare (-1,7%). In arretramento invece risultano la fabbricazione di macchinari e attrezzature (-13,6%) e quella di prodotti chimici (-8,8%).