Crisi economica: forti oscillazioni a Piazza Affari e lo Spread Btp-Bund raggiunge nuovi record negativi
La situazione economica e finanziaria continua ad essere al centro dell’attenzione del mondo politico ed istituzionale, dopo il crollo di ieri di tutte le borse occidentali, la situazione è diventata sempre più delicata. Piazza Affari, che ieri aveva chiuso in ribasso di ben cinque punti percentuali, questa mattina è partita male, anche se sta avendo un andamento oscillante. Tutti sperano in un percorso inverso rispetto a Giovedì, quando dopo una breve ripresa, incoraggiata dai provvedimenti della BCE, aveva poi finito per cedere di schianto.
L’insicurezza generale degli investitori è lampante, nessuno fa più considerazioni certe sul futuro e l’impennata delle quotazioni dell’oro ne è la chiara prova. Il bene rifugio per eccellenza ieri ha toccato la quota record di 1.681dollari, e anche stamani si mantiene sugli stessi livelli, anche se leggermente sotto.
Milano sembra voler funzionare ad intermittenza, dopo il black out di ieri per un guasto agli indici che ha coinvolto anche altre Borse europee, oggi è stata protagonista di una raffica di sospensioni delle contrattazioni di titoli, fermati per eccesso di volatilità, tra rialzi e cadute improvvise, segno delle irrequietezze dei Mercati, ma anche delle speculazioni in atto.
Ben più problematica è la situazione dei Titoli di Stato nostrani, ieri lo spread con i Bund tedeschi ha raggiunto un nuovo record sui 390 punti, questa mattina ha toccato anche quota 419 superando anche quello spagnolo, prima di ritornare al valore di ieri. Segnali scoraggianti, che indicano come il rischio insolvenza italiano sia sempre più considerato simile a quello della Spagna, altro Paese sotto osservazione da parte degli investitori. Se si supera la soglia del 7% nel rendimento, infatti, il rischio è di non poter più pagare gli interessi e, quindi, non potersi più rifinanziare con l’emissione di altri Titoli.
Segnale negativo anche per le principali Borse asiatiche che, in realtà, sono quelle che stanno subendo meno la crisi economica, anche perché forti di una crescita senza paragoni. Intanto, però, a riprova che l’economia globale non permette di chiudersi a bocciolo, anche il Governo giapponese è dovuto intervenire per frenare la corsa dello Yen sul dollaro che compromette le esportazioni del paese del Sol Levante. Sempre sul piano internazionale, dopo i risultati negativi della produzione industriale spagnola, c’è grossa attesa per i dati sull’occupazione americana che dovrebbero essere diffusi oggi.
La Bce ieri, per aiutare i Paese i più esposti, ha acquistando titoli portoghesi e irlandesi e ha lasciato intendere di poterlo fare anche per l’Italia e la Spagna se necessario, ma a condizione che i governanti dei Paesi in questione facciano prima gli sforzi necessari. Gli unici che possono intervenire sono quindi i politici, importanti consultazioni sulla questione economica vedranno coinvolti la Merkel, Sarkozy e Zapatero, mentre il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, terrà una conferenza stampa a Bruxelles poco dopo mezzogiorno. In Italia, intanto, dopo il discorso di Silvio Berlusconi alle Camere e l’incontro con le Parti Sociali, il Parlamento è finalmente in ferie.