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C’è la crisi: a tavola meno dolci e verdure, più uova e cibo a lunga conservazione

Ridurre le spese: gli italiani si adeguano e cambiano il menu, preferendo il low cost.
A cura di Redazione
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La crisi svuota il carrello della spesa ma cambia anche il menu degli italiani che per risparmiare hanno tagliato gli acquisti in quantità di olio di oliva (-8 per cento) per sostituirlo con il burro (+5 per cento) e mettono nel carrello più uova (+2 per cento) per portare in tavola frittate al posto di fettine e braciole con un calo della carne bovina (-6 per cento) e di maiale (-5 per cento) ma anche del pesce (-5 per cento). È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla spesa degli italiani nel primo trimestre del 2013, dalla quale si evidenzia anche che aumentano gli acquisti di latte a lunga conservazione (+4 per cento) a scapito di quello fresco (-4 per cento) che è di gran lunga di migliore qualità, ma leggermente più costoso e più facilmente deperibile per raggiunti limiti di scadenza. In calo del 4 per cento anche gli acquisti di frutta e del 2 per cento quelli di verdure che per prima volta interessa anche gli ortaggi e le insalate pronte per l'uso, la cosiddetta quarta gamma, che fa segnare – sottolinea la Coldiretti – un calo nei volumi di acquisto record del 5 per cento.

La necessità di ridurre le spese ha dunque l'effetto del ritorno in cucina per pulire e lavare le verdure da portare in tavola. Infatti nel 2013 crollano del 6 per cento anche gli acquisti di piatti pronti surgelati e del 6 per cento quelli delle merendine mentre – precisa la Coldiretti – fanno registrare un aumento i prodotti base come la farina (+2 per cento), i preparati per dolci (+5 per cento) e il miele (+6 per cento) perche' gli italiani, per ridurre le spese, tornano ai fornelli per preparare dolci, merendine e anche pasta in casa, con un ritorno al passato che non era mai avvenuto dal dopoguerra. La crisi colpisce duramente i prodotti complementari che fanno parte della tradizione nazionale come il vino con gli acquisti che risultano in calo del 7 per cento. Il risultato e' di fatto – sostiene la Coldiretti – un preoccupante addio da parte degli italiani ai prodotti simbolo della dieta mediterranea tra i quali resiste solo parzialmente la pasta che fa comunque segnare una contrazione in quantita' dello 0,5 per cento negli acquisti. L'acquisto diretto dal produttore consente anche di ridurre gli sprechi perche' alcuni prodotti come gli ortofrutticoli passando direttamente dal campo alla tavola sono piu' freschi e durano anche una settimana in piu'. Quasi 33 milioni di italiani con la crisi sono infatti diventati piu' virtuosi ed hanno ridotto o annullato lo spreco di cibo facendo piu' attenzione agli acquisti nel negozio, nel ristorante ed cucina dove vengono controllate con attenzione le scadenze e piu' frequentemente si portano in tavola i piatti del giorno dopo, secondo una analisi realizzata da Coldiretti-Swg. Tra quanti hanno ridotto lo spreco, il 59 per cento lo ha fatto – conclude la Coldiretti – utilizzando quello che avanza per il pasto successivo, il 40 per cento riducendo le dosi acquistate e il 38 per cento guardando con più attenzione alla data di scadenza.

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