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Covid 19

Covid, con proroga cassa integrazione arriva anche blocco dei licenziamenti fino a dicembre

La cassa integrazione Covid dovrebbe essere prolungata fino a dicembre. E con lei anche il blocco dei licenziamenti: ipotesi su cui il governo sta ragionando da qualche settimana e che ora, con il nuovo dpcm e le conseguenti chiusure per alcune attività, sembra inevitabile. La richiesta dei sindacati rimane quella di prorogare il divieto di licenziare fino alla primavera.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le nuove limitazioni disposte dall’ultimo dpcm portano il governo a riflettere non solo sui ristori per le attività costrette a chiudere, ma anche sulla cassa integrazione. Che verrà prorogata fino a dicembre, con uno stanziamento aggiuntivo per aiutare le imprese e i lavoratori più in difficoltà. Come spiega il Messaggero la proroga della cassa integrazione fino a dicembre andrà di pari passo con il blocco dei licenziamenti, che dovrebbe quindi essere prorogato. I sindacati, però, non si accontentano e chiedono che il divieto di licenziare sia valido almeno fino alla primavera. Ipotesi complicata da percorrere, con l’esecutivo che vuole valutare proroghe più brevi, considerando anche l’opposizione di Confindustria.

L'ipotesi di prorogare il blocco dei licenziamenti

L’ipotesi di prolungare il divieto di licenziamenti era stato confermato anche dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, negli scorsi giorni: “È una riflessione che stiamo facendo perché c'è un aumento del contagio e quindi alcune attività non stanno riaprendo. Stiamo agendo sia tutelando i lavoratori sia tutelando le imprese con vari interventi”. Intanto il governo si appresta ad approvare il decreto Ristori, con 5 miliardi da stanziare ma che non verranno da un nuovo deficit, bensì saranno gli ‘avanzi’ dei precedenti provvedimenti, quelli per cui non sono state spese tutte le risorse stanziate. Come nel caso dei congedi parentali al 50% per i genitori a casa con i figli. O per il bonus vacanze, che si è rivelato un vero e proprio flop. E anche per il reddito di emergenza non sono state spese tutte le risorse stanziate.

Lo stop alle cartelle e la manovra

Altro capitolo è quello delle cartelle esattoriali. Parte del Pd (compreso il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri) e Leu volevano far ripartire le notifiche della riscossione, ma alla fine hanno ceduto alle pressioni di Italia Viva e Movimento 5 Stelle, che hanno convinto il governo a prorogare il blocco delle cartelle e dei pignoramenti fino a fine anno. Non solo, perché si pensa anche a una nuova rottamazione da inserire nella prossima manovra, anche se c’è la contrarietà sempre di Pd e Leu. Intanto l’obiettivo del governo è quello di arrivare fino a dicembre attraverso questi fondi, perché da gennaio la situazione economica dovrebbe essere leggermente migliore grazie ai 25 miliardi di scostamento di bilancio e ai primi 15 miliardi di aiuti europei che potrebbero arrivare in quel periodo.

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