Cos’è l’esonero contributivo dello 0,8% che serve per ottenere il bonus 200 euro
Il bonus 200 euro previsto dal decreto Aiuti per fronteggiare l'inflazione e dare una boccata d'ossigeno ai lavoratori italiani continua a far parlare di sé. A più di un mese dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo mancano ancora i decreti attuativi per definire tutte le regole di accesso al contributo. Quello che si sa è che mentre autonomi, stagionali e co.co.co. dovranno fare domanda all'Inps, pensionati, disoccupati con Naspi e percettori del Reddito di cittadinanza lo riceveranno direttamente, mentre i dipendenti privati dovranno presentare un'apposita autocertificazione al proprio datore di lavoro (per poi ottenere il contributo nella busta paga di luglio).
Tra i requisiti per i dipendenti privati c'è quello del reddito annuo inferiore ai 35mila euro, ma anche l'aver beneficiato dell’esonero contributivo dello 0,8% nel primo quadrimestre del 2022.
Cos'è l'esonero contributivo dello 0,8%
Di cosa si tratta? La scorsa legge di Bilancio ha previsto uno sconto sulla quota di contributi previdenziali dello 0,8% mensile per i lavoratori dipendenti che hanno un reddito annuo fino a 35mila euro (esclusi i lavoratori domestici). Riguarda quindi chi prende al mese fino a 2.692 euro lordi. Il requisito, dunque, sta a significare che possono accedere al bonus 200 euro tutti coloro che hanno avuto un reddito mensile imponibile di massimo 2.692 euro tra gennaio e aprile del 2022.
Come e dove verificare il requisito
All'interno dell'autocertificazione che i lavoratori privati dovranno consegnare ai datori di lavoro bisognerà dichiarare di aver beneficiato per almeno un mese del 2022 dell'esonero contributivo. Ma come si fa a capire se si è beneficiato di questo sconto? Bisogna andare a guardare nel cedolino dello stipendio, spulciare cioè le buste paga del periodo gennaio-aprile 2022 e controllare se almeno in una delle quattro c'è la voce dello sgravio allo 0,8%. Se non si riesce a capirlo si può magari chiedere aiuto al datore di lavoro, a un Caf o a un altro consulente.
L'importante è che l'autocertificazione venga firmata consapevolmente, altrimenti si ricade in una dichiarazione falsa e si rischia la revoca del denaro e una multa. La richiesta del bonus tramite autocertificazione, poi, può essere inoltrata solo a un datore di lavoro ed è una tantum. Se si hanno più lavori bisogna dunque scegliere una sola azienda/attività. Per i dipendenti neoassunti, poi, è fondamentale il requisito dello sgravio contributivo: possono avere il bonus 200 euro anche con la nuova occupazione coloro che sono stati dipendenti all'inizio dell'anno e hanno in una delle quattro buste paghe il taglio dei contributi.