Cosa contiene il quinto pacchetto di sanzioni europee contro la Russia e quali saranno le prossime
L'Unione europea ha varato nuove pesanti sanzioni contro la Russia. La ratifica formale da parte degli Stati membri è attesa in giornata, ma ieri è arrivato il sostanziale ok definitivo dagli ambasciatori dei 27, dopo il via libera da parte della Commissione Ue e dei leader di governo. Si tratta di un quinto pacchetto di sanzioni in linea con le decisioni anche del G7. La misura più importante è il graduale embargo al carbone russo. Lo stop all'import vale 4 miliardi di euro l'anno. A questo si aggiunge il divieto di accesso a tutti i porti europei per le navi di Mosca o appartenenti a compagnie russe, con le sole eccezioni del trasporto dei prodotti alimentari, degli aiuti umanitari e dell'energia.
Il blocco vale anche per le compagnie russe e bielorusse di trasposto su strada, i cui mezzi non potranno più accedere in Europa. Quindi c'è lo stop all'import di altri prodotti russi (tra cui liquori, cemento e legno), per un valore di 5,5 miliardi e all'export dall'Ue di prodotti hi-tech (tra i quali i semiconduttori avanzati), per circa 10 miliardi. Si tratta di aree in cui la Russia viene ritenuta vulnerabile, con l'obiettivo dichiarato di "degradare la capacità tecnologica e industriale russa", connesse alla fabbricazione delle armi. Infine c'è lo stop alle transazioni di quattro importanti banche russe, tra cui la Vtb, che è il secondo più importante istituto del Paese.
La fine dell'acquisto di carbone dalla Russia ha creato qualche tensione tra i governi dei Paesi membri: la soluzione trovata alla fine permette di attendere nuovi approvvigionamenti prima di superare definitivamente la dipendenza da Mosca. Nel frattempo, però, il Parlamento europeo ha votato a maggioranza una risoluzione per chiedere a Commissione e Consiglio di applicare un embargo totale su tutta l'energia dalla Russia, incluso il petrolio e soprattutto il gas.
I governi degli Stati membri ci stanno ragionando, con le posizioni che però non sono ancora concordi. Il premier Draghi ha spiegato che l'Italia, se l'Unione sarà uniforme e andrà in questa direzione, si adeguerà per "permettere la pace". Quindi ha chiesto a sé stesso e agli italiani: "Cosa preferiamo: la pace oppure star tranquilli con il termosifone acceso o con l'aria condizionata per tutta l'estate?". In ogni caso è prioritario per l'Ue ridurre la dipendenza dall'energia russa, a partire proprio dal gas e in questo senso vanno i nuovi accordi di rifornimento con Canada e Stati Uniti.
Nel frattempo l'Unione, come ha annunciato il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, proporrà di aumentare il sostegno militare all'Ucraina con ulteriori 500 milioni di euro nell'apposito fondo European Peace Facility, che arriverà così a 1,5 miliardi. Negli Stati Uniti, invece, si attende solo la firma di Joe Biden sul divieto totale di importazioni di energia dalla Russia, dopo il via libera quasi unanime da Camera e Senato.