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Cosa cambia in busta paga per gli stipendi di marzo 2022: chi ci guadagna e chi ci perde

A partire dalla busta paga di marzo 2022 tutti i lavoratori dipendenti vedranno dei cambiamenti a causa della recente riforma fiscale e all’avvio dell’Assegno Unico. I lavoratori autonomi, invece, li noteranno sulle imposte da pagare nella dichiarazione dei redditi relativa al 2022. Vediamo cosa cambia, perché e chi ci guadagnerà.
A cura di Daniela Brucalossi
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A partire dalla busta paga di marzo 2022 tutti i lavoratori dipendenti vedranno dei cambiamenti a causa della riforma fiscale introdotta con la Legge di Bilancio 2022 e all'avvio dell'Assegno Unico Universale per i figli (destinato anche agli autonomi), come si legge nel comunicato di NoiPa. Con la circolare n. 4 del 18 febbraio l'Agenzia delle Entrate ha provveduto a informare i datori di lavori sulle modifiche e le novità in busta paga.  Per quanto riguarda la riforma fiscale, sullo stipendio impatterà la riduzione degli scaglioni Irpef da 5 a 4 e la conseguente variazione delle aliquote. Inoltre, non sarà più accreditato il bonus Renzi da 100 euro, che verrà assorbito nelle detrazioni per lavoro dipendente.  Spariranno anche dalla busta paga dei genitori dipendenti l'Assegno al nucleo familiare (Anf), le detrazione per i figli a carico minori di 21 anni (incluse le maggiorazioni per figli minori di tre anni e per quelli con disabilità) e la detrazione per famiglie numerose. Queste voci verrranno accorpate nel nuovo Assegno Unico Universale, che sarà accreditato dall'Inps sull'Iban di tutti i richiedenti con i requisiti necessari.  Per quanto riguarda invece i lavoratori autonomi, non ricevendo una busta paga mensile, vedranno i primi cambiamenti sulle imposte da pagare nella dichiarazione dei redditi relativa al 2022 a causa della rimodulazione degli scaglioni e delle aliquote Irpef. Anche loro riceveranno il nuovo Assegno Unico con un accredito da parte dell'Inps.

Come cambia l'importo degli stipendi di marzo 2022 in busta paga

Il cedolino di marzo dei lavoratori dipendenti subirà dei cambiamenti negli importi:

  • sulla busta paga impatterà la riduzione degli scaglioni Irpef da 5 a 4 e la conseguente variazione delle aliquote, previste dalla recente riforma fiscale
  • non sarà più accreditato il bonus Renzi da 100 euro, che verrà assorbito nelle detrazioni per lavoro dipendente;  queste sono variabili in funzione del reddito complessivo: per chi guadagna fino a 15mila l'importo è di 1880 euro; per chi percepisce tra i 15mila e i 28mila c'è una componente fissa di 1910 euro per tutti, più una componente variabile decrescente di 1190 euro che si azzera al raggiungimento dei 28mila euro; per chi appartiene alla fascia tra 28mila e 50mila la detrazione è variabile (parte da 1910 euro e si azzera ai 50mila)
  • spariranno anche dalla busta paga dei genitori dipendenti l'Assegno al nucleo familiare (Anf), le detrazione per i figli a carico minori di 21 anni (incluse le maggiorazioni per figli minori di tre anni e per quelli con disabilità) e la detrazione per famiglie numerose, queste voci verrranno accorpate nel nuovo Assegno Unico Universale, che sarà accreditato dall'Inps sull'Iban di tutti i richiedenti con i requisiti necessari.

Per quanto riguarda invece i lavoratori autonomi, non ricevendo una busta paga mensile, vedranno i primi cambiamenti sulle imposte da pagare nella dichiarazione dei redditi relativa al 2022 a causa della rimodulazione degli scaglioni e delle aliquote Irpef. Anche loro riceveranno il nuovo Assegno Unico con un accredito da parte dell'Inps.

L'assegno unico non sarà in busta paga, cosa cambia da marzo 2022

Per la prima volta nel mese di marzo, l'Assegno Unico è stato accredito dall'Inps sull'Iban di coloro che ne hanno fatto richiesta entro fine di febbraio. La nuova misura va ad accorpare e sostituire tutte gli altri assegni destinati alle famiglie con figli: sarà uguale per tutti (genitori lavoratori dipendenti, autonomi, disoccupati, incapienti). I dipendenti, quindi, dalla busta paga di marzo si vedranno detrarre tutte le vecchie voci: Anf, detrazione per i figli a carico minori di 21 anni (incluse le maggiorazioni per figli minori di tre anni e per quelli con disabilità) e la detrazione per famiglie numerose.  Questi elementi verranno tolti dal cedolino anche ai genitori che non hanno fatto richiesta dell'Assegno Unico. Per questo è necessario provvedere a farne domanda entro al 30 giugno 2022: tutti gli arretrati a partire da marzo verranno rimborsati. Per le domande presentato dopo il 30 giugno, l'assegno decorrerà solo dal mese successivo.

Busta paga e riforma dell'Irpef, chi ci guadagna e chi ci perde

La riforma dell'Irpef  introdotta con la Legge di Bilancio 2022 ha, come già detto, ridotto gli scaglioni Irpef da 5 a 4 e modificato le aliquote. Ecco i nuovi parametri:

  • fino a 15mila euro:  23%
  • da 15.001 fino a 28mila: 25%
  • da 28.001 fino a 50mila: 35%
  • oltre 50mila: 43%

Nonostante sia necessario considerare diverse variabili, a seguito dei cambiamenti avvenuti in busta paga ci guadagneranno tutti, chi più, chi meno. In generale, i contribuenti che avranno il maggior vantaggio dalla rimodulazione delle aliquote saranno quelli con reddito di fascia media: tra i 28mila e i 50mila euro. I benefici si ridurranno sulle fasce medio basse: tra i 15mila e i 28mila euro.

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