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Covid 19

Cassa integrazione, quali lavoratori possono accedervi e come

Con tre circolari l’Inps fornisce le regole che permettono di applicare alcune delle misure introdotte dal governo con il decreto Cura Italia per fronteggiare, dal punto di vista economico, l’emergenza Coronavirus. In particolare l’istituto di previdenza spiega chi può accedere alla cassa integrazione, in che modo richiederla e quale può essere la sua durata.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’Inps ha pubblicato le circolari operative che prevedono le regole per attuare alcune delle misure messe in campo con il decreto Cura Italia a sostegno di lavoratori, famiglie e imprese. Le circolari sono la 44/2020, la 45/2020 e la 47/2020, con cui l’istituto di previdenza fornisce le informazioni riguardanti i requisiti e le modalità di accesso a tre misure: la cassa integrazione, il congedo parentale e il bonus baby sitter. Tre misure approntate dal governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Per quanto riguarda la cassa integrazione, in particolare, la circolare 47/2020 prevede l’accesso semplificato per le aziende al trattamento ordinario di Cassa integrazione guadagni (CIGO), all’assegno ordinario e alla Cassa integrazione in deroga.

Cassa integrazione, chi può accedere e come

Per accedere in modo semplificato è necessario utilizzare la causale “Covid-19 nazionale”. Per quanto riguarda sia la Cigo che l’assegno ordinario, non sarà necessario dimostrare la non imputabilità e la non temporaneità dell’evento, così come non si dovrà neanche comunicare la data di ripresa dell’attività a ritmi normali. Inoltre non verrà richiesta all’azienda una relazione tecnica, mentre per l’assegno ordinario non servirà compilare la scheda causale. Per entrambe le misure la durata massima sarà di nove settimane per un periodo che può andare dal 23 febbraio al 31 agosto 2020.

I lavoratori per cui viene chiesta la cassa integrazione devono essere dipendenti dell’azienda alla data del 23 febbraio. Per quanto riguarda il pagamento, l’Inps specifica quali possono essere le modalità. Per il pagamento diretto della prestazione non serve una motivazione specifica. Per i datori di lavoro del settore privato che non possono accedere alla cassa integrazione ordinaria, invece, sono Regioni e Province autonome a riconoscere l’eventuale Cassa integrazione salariale in deroga per un periodo di massimo nove settimane corrispondente al tempo di sospensione del lavoro. Le aziende plurilocalizzate che, invece, non possono accedere agli strumenti ordinari e hanno unità produttive in almeno cinque Regioni, necessitano dell’approvazione della domanda di cassa integrazione in deroga da parte del ministero del Lavoro.

Coronavirus, come funziona il congedo parentale

La circolare 45/2020 riguarda le istruzioni sul congedo parentale di massimo 15 giorni (per entrambi i genitori) nel periodo di chiusura delle scuole per i lavoratori privati e autonomi. I lavoratori pubblici, invece, dovranno presentare domanda direttamente all’amministrazione di appartenenza. Chi assiste un familiare disabile e chi è affetto da disabilità, può accedere a un incremento delle giornate di permesso retribuito: alle tre giornate normalmente previste, infatti, se ne aggiungono altre 12 utilizzabili a marzo e aprile 2020.

Il bonus baby sitter con l'emergenza Coronavirus

Per chi non richiede il congedo parentale c’è la possibilità di usufruire del bonus baby sitter, come previsto dalla circolare 44/2020: un bonus da 600 euro per i servizi di baby sitting, che diventa di mille euro per operatori sanitari e forze dell’ordine. Il bonus verrà erogato tramite il Libretto famiglia e si può presentare domanda online (attraverso il servizio telematico), tramite contact center e attraverso i patronati.

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