Covid-19, la proposta di Castelli: “Non basta sospendere le tasse, dobbiamo cancellarle”
Non basta sospendere tasse, imposte e tributi per l’emergenza Coronavirus. Per la viceministra dell’economia, Laura Castelli, bisogna fare di più: serve cancellarli. In un’intervista al Corriere della Sera Castelli spiega che il suo auspicio è quello che le tasse, le imposte e i tributi sospesi con il decreto Cura Italia vengano definitivamente cancellati: “È una cosa sulla quale ragionare. L’Unione europea ha inserito anche il capitolo fiscale tra le possibili misure di sostegno”, spiega la viceministra. Finora, però, non è mai successo nulla del genere, neanche per emergenze come quelle dei terremoti che hanno colpito l’Italia negli anni: “Ma questo perché quei terremoti hanno colpito solo l’Italia. Stavolta è tutta l’Europa a essere coinvolta. Potrebbe andare diversamente”.
Un intervento di questo genere avrebbe, ovviamente, costi altissimi. E l’Italia ha già aumentato la sua spesa in deficit: così facendo salirebbe ancora? Castelli ritiene che si potrebbe agire diversamente, puntando sull’Ue: “Guardi, questo primo passo l’abbiamo fatto in deficit perché finora Bruxelles si è limitata alle dichiarazioni di intenti. Mi auguro che il resto delle risorse arrivino proprio dall’Europa. Le clausole per intervenire in caso di crisi ci sono, non bisogna inventarsi nulla di strano”.
Una delle opzioni per recuperare risorse in tal senso potrebbe essere quella di abolire la quota 100, l’anticipo pensionistico introdotto dal governo Conte uno. Ipotesi scartata dalla viceministra: “Quando accadono cose straordinarie guardi tutto con occhi diversi. Nel settore sanitario e delle forze dell’ordine ci è stato chiesto di lasciare libertà di rimanere in servizio e lo abbiamo fatto. Poi questo evento dovrà ritarare tutta una serie di cose mentre ci sta facendo fare passi da gigante nella digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Di certo non faremo come nel 2001, quando è stata tagliata la Sanità, o nel 2008, quando tutto venne scaricato sulla flessibilizzazione del lavoro”.
Ultima questione affrontata è quella del reddito di cittadinanza: attualmente i beneficiari non possono effettuare acquisti online. Si potrebbe quindi intervenire per cambiare questa norma: “Se ci sono aspetti tecnici da valutare lo faremo. Io però vorrei rivolgere un appello a tutti. Se potete, comprate prodotti italiani. Così aiutate le nostre aziende, la nostra economia. E poi, mi permetta un po’ di patriottismo, la qualità dei nostri prodotti è decisamente migliore”.