Coronavirus, economista Roubini: “Peggiore crisi della storia. Vanno distribuiti soldi a cittadini”
Secondo Nouriel Roubini, l'emergenza coronavirus rappresenta la peggior crisi economica della storia. E non c'è altra soluzione, quindi, se non quella di approvare misure straordinarie, come distribuire soldi a tutti i cittadini per supportarli in questo difficile periodo, afferma l'economista: "Dal punto di vista dell'economia, questa è la peggior crisi della storia. E quindi bisogna avere il coraggio di lanciare misure assolutamente eccezionali. È il momento dell'helicopter money: semplicemente distribuire a tutti i cittadini, indipendentemente dall'età e dalla condizione sociale, una somma di denaro per far fronte almeno in parte alle esigenze immediate e tentare di rilanciare i consumi".
In un'intervista con Repubblica, il professore di Economia della New York University, parla quindi di un'importante iniezione di liquidità, direttamente nelle tasche dei cittadini, in grado di far ripartire i consumi. Che saranno necessari dopo il lungo periodo di blocchi e chiusure imposto dalla pandemia. Il punto di partenza, secondo Roubini, potrebbe essere una somma di mille dollari per cittadino: "Quando Wall Street non reagisce neanche al taglio di un punto secco dei tassi è segno che bisogna fare uno sforzo ulteriore di creatività, di coraggio i conti sono semplici. Un contributo di mille dollari in America costa 350 miliardi, in Italia 60 miliardi. Se volete, si potrebbero esentare i più ricchi, e in questo caso si potrebbe risparmiare qualcosa come il 10% del costo".
Un'operazione che secondo l'economista nato a Istanbul da una famiglia di ebrei iraniani, "deve essere un'operazione coordinata tra governi, banche centrali e, nel caso dell'Europa, commissione di Bruxelles. Concepita con criteri del tutto nuovi". In conclusione, riferendosi direttamente alla situazione nel nostro Paese, Roubini sottolinea: "Voglio sperare che nessuno infierisca sul vostro Paese il quale si sta comportando in maniera esemplare, anche se è partito con un mese di ritardo. In America stiamo dando una risposta così insufficiente che avremo un'epidemia peggiore di quella italiana nei prossimi mesi. Per ora prevediamo una recessione sia negli Usa che in Italia e Europa per i primi 3 trimestri, poi una lenta ripresa. La principale caratteristica di questa crisi è la rapidità".