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Contributi a fondo perduto, al via le domande: chi può fare richiesta e come

Via alle domande per accedere ai contributi a fondo perduto riservati alle imprese e ai titolari di partita Iva che hanno subito un calo di almeno un terzo del fatturato nel mese di aprile 2020 rispetto all’anno precedente. Le richieste dovranno essere inoltrate per via telematica: vediamo chi può accedere, a quanto ammonta il contributo e come presentare l’istanza.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dal pomeriggio di lunedì 15 giugno è possibile inviare le domande per accedere ai contributi a fondo perduto. La procedura è esclusivamente telematica e le richieste possono essere inoltrate fino al 13 agosto. Non ci sarà, quindi, un click day. I tempi saranno più lunghi solamente nel caso di un soggetto che sia erede e continui l’attività per conto di un deceduto: in questo caso il termine finale slitta al 24 agosto. La gestione dei contributi è stata affidata all’Agenzia delle Entrate, che si avvale della piattaforma informatica di Sogei. Il governo, attraverso il decreto Rilancio, ha stanziato 6,2 miliardi di euro per i contributi a fondo perduto da fornire a imprese e titolari di partite Iva. Vediamo chi può fare domanda e come.

A chi spetta il contributo a fondo perduto: i requisiti

Possono accedere al contributo i soggetti con ricavi non superiori ai 5 milioni di euro registrati lo scorso anno: è sufficiente indicare una fascia di reddito, nel caso in cui la dichiarazione non sia stata ancora inviata. Il contributo è destinato a titolari di partite Iva e alle imprese che hanno registrato un calo del fatturato superiore a un terzo nel mese di aprile del 2020 rispetto al 2019. Con delle eccezioni: può accedere, infatti, chiunque abbia avviato un’attività dal primo gennaio 2019 così come gli operatori con domicilio fiscale o sede nei comuni colpiti da eventi calamitosi, come alluvioni e terremoti, ancora in stato d’emergenza al 31 gennaio 2020.

Al contributo a fondo perduto accedono imprese, partite Iva o titolari di reddito agrario che siano in attività alla data di presentazione dell’istanza. Vengono quindi esclusi se hanno cessato l’attività al momento della domanda, così come vengono esclusi i professionisti iscritti alle casse previdenziali. Una circolare dell’Agenzia delle Entrate del 13 giugno chiarisce, inoltre, che rientrano nel contributo anche i forfettari, le società tra professionisti e chi esercita attività d’impresa o di lavoro autonomo anche se è lavoratore dipendente o pensionato.

A quanto ammonta il contributo a fondo perduto

Secondo alcune stime, poco più della metà dei beneficiari saranno coloro i quali hanno ricavi annui fino a 400mila euro: a loro andranno 3,1 miliardi. In questi casi il contributo è pari al 20% del fatturato, con un minimo di mille euro per le persone fisiche e di 2mila per le società. Chi ha ricavi tra i 400mila euro e un milione prenderà il contributo al 15%, per un totale stimato di un miliardo. Infine, chi ha ricavi superiori al milione di euro riceverà un contributo del 10% e il totale necessario per coprire questi fondi sarà di circa 2 miliardi, più o meno il 30% di quanto stanziato con il decreto Rilancio.

Contributi a fondo perduto, come presentare domanda

La domanda può essere presentata solo in modalità telematica. Anche con l’ausilio di un intermediario abilitato. L’istanza si può inoltrare attraverso il canale telematico Entrate/Fisconline o con la procedura predisposta nell’area riservata del portale Fatture e corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate. Per accedere possono essere utilizzate le credenziali Fisconline, Entratel, Spid e Carta nazionale dei servizi. Per ogni domanda vengono effettuate due elaborazioni di controlli, formali e sostanziali. Dopodiché viene comunicato l’esito e inoltrata la ricevuta al richiedente. Entro una decina di giorni, assicura l’Agenzia delle Entrate, vengono erogati i fondi, direttamente sul conto corrente di chi ne ha diritto e ha presentato la domanda.

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