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Contratti scaduti, Landini attacca Confindustria: “Hanno scelto di non rinnovarli, è uno scandalo”

Il contratto nazionale in Italia è scaduto per oltre dieci milioni di lavoratori, che attendono un rinnovo (chi da anni chi da mesi). Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, scarica la colpa su Confindustria, attaccando gli industriali: “Molti accordi vanno rinnovati, ma loro hanno scelto di non farlo. È uno scandalo”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, va all’attacco di Confindustria nell’ultima giornata del meeting di Rimini. Accusando gli industriali di non voler rinnovare i contratti scaduti per oltre dieci milioni di lavoratori. Non solo, perché Landini chiede anche al governo di coinvolgere i sindacati, con un ruolo di primo piano, nella stesura dei progetti che l’Italia dovrà presentare per accedere ai 209 miliardi di euro del Recovery Fund: “Vogliamo essere coinvolti anche nella fase di progettazione relativa ai fondi europei, perché il lavoro ha permesso di reggere al virus e il lavoro lo sconfiggerà”. E, ancora, il segretario della Cgil apre all’idea di una modifica dello Statuto dei lavoratori, considerando anche l’evoluzione degli ultimi mesi con l’applicazione dello smart working in sempre più contesti.

L’attacco di Landini sui contratti scaduti

Landini se la prende con Confindustria sulla questione dei contratti nazionali dei lavoratori scaduti: “Molti accordi vanno rinnovati, ma loro hanno scelto di non farlo. È uno scandalo. Confidustria deve decidere se intende investire nelle relazioni oppure no”. Il segretario della Cgil prende ad esempio la situazione in alcuni settori: “Nella sanità privata il contratto è scaduto da 12 anni, c’era già una pre-intesa, poi Confindustria ha deciso di non firmarlo. Mesi fa dicevamo che erano i nuovi eroi, adesso si sono già scordati tutti. Anche nell’alimentare hanno posto un veto, perché non vogliono aumentare i salari. Rinnovare i contratti, però, non è solo questione salariale, ma anche di diritti. Ed è venuto il momento di una legge sulla rappresentanza, visto che sono aumentati i contratti pirata, firmati da soggetti che non hanno rappresentanza e servono per abbassare salari e diritti”.

Smart working e Statuto dei lavoratori

Altro tema discusso da Landini è quello dello Statuto dei lavoratori: “Serve un testo che metta il lavoro al riparo dalle distorsioni generate dalla flessibilità, dalla precarietà e dalla deregulation. Se uno usa lo smart working per raccontarmi che non ci sono più l’orario, le maggiorazioni e gli straordinari, allora io ribatto che mi sta prendendo in giro”. Poi il segretario Cgil continua: “Tutte queste cose possono continuare ad esistere ma vanno ri-regolarizzate. Siccome la stessa persona dovrà lavorare in determinate condizioni, il problema è mettere la persona nelle condizioni di poter avere quella libertà e quell’autonomia nel lavoro che gli permetta di raggiungere dei risultati, ma anche di poter essere pagato per quello che fa e nella nuova misura in cui la fa. Per questo penso che i contratti nazionali di lavoro siano importanti”.

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