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Conte non esclude il Mes, M5s: “Piena fiducia al presidente del Consiglio nella trattativa in Ue”

Nell’informativa in Parlamento, Giuseppe Conte, ha ribadito che all’Italia servano strumenti di sostegno economico innovativi da parte dell’Europa. Tuttavia, ha precisato il presidente del Consiglio, un rifiuto a priori del Mes sarebbe un torto verso quei Paesi che sono al nostro fianco nelle trattative europee ma che hanno aperto all’utilizzo del Fondo Salva Stati. Una posizione più morbida, che rischia di evidenziare la frattura della maggioranza sul tema: da un lato il Pd che apre all’utilizzo del Mes, e dall’altro il M5s, storicamente contrario.
A cura di Annalisa Girardi
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Nella sua informativa in Parlamento, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si è mostrato più aperto al Meccanismo europeo di stabilità di quanto non abbia mai fatto in passato. "Rifiutare questa nuova linea di credito significherebbe fare un torto a questi Paesi che ci affiancano nella battaglia in Europa", ha precisato. Il riferimento è alla Spagna: il governo di Pedro Sanchez ha infatti firmato la lettera inviata da Conte a Bruxelles in merito agli eurobond e a nuovi strumenti in grado di far fronte alla pandemia, ma si è anche detto favorevole a un utilizzo del Fondo Salva Stati senza le condizionalità ordinarie per quanto riguarda le spese sanitarie. "Si è alimentato un dibattito che rischia di dividere l'Italia in tifoserie", ha aggiunto Conte, allontanandosi quindi dalla posizione di totale rifiuto al Mes, pur rimanendo convinto che "all'Italia serva altro".

Una linea più morbida potrebbe sicuramente giovare al dibattito europeo, dal momento che nel pacchetto di proposte messo in campo dall'Eurogruppo che sarà domani sul tavolo di discussione del Consiglio europeo non viene fatta alcuna menzione agli eurobond. Ma potrebbe evidenziare la frattura nella maggioranza in materia, con il Movimento Cinque Stelle che continua ad opporsi al Mes e il Partito democratico che invece trionfa.

La linea sul Mes del Pd

Il segretario dem, Nicola Zingaretti, avverte: "Chi indebolisce la maggioranza ne risponderà", afferma dopo aver sottolineato che in questo momento bisognerebbe cogliere l'opportunità di avere a disposizione 37 miliardi da investire in sanità.Il presidente del Pd e commissario agli Affari economici in Europa, Paolo Gentiloni, invece, sottolinea come il Mes sia necessario, pur non chiudendo ad altri tipi di strumenti: "Il Mes  una linea di credito per sostenere la spesa sanitaria e i nostri ospedali e che l'unica condizione per questa linea di credito è che siano spese dedicate alla sanità. Possiamo chiamarlo in un altro modo ma serve", ha affermato l'ex presidente del Consiglio. Il capogruppo Pd in Senato, Andrea Marcucci, ha chiesto un approccio concreto: "L'Italia ha bisogno di risorse ingenti e che arrivino in tempi rapidi. Il fondo Sure è importante, ma non è ancora fruibile. Le linee di credito Bei sono un esempio tangibile. E poi c'è il Mes: ci vuole una giusta cautela perché sappiamo cosa è stato il Mes, ma sappiamo anche cosa vorremo che diventasse. Non lo chiamiamo più Mes ma se le condizioni saranno giuste bisognerà valutare nell'interesse del nostro Paese senza pregiudizi", ha detto intervenendo a Palazzo Madama in seguito all'informativa di Conte.

Le reazioni nel Movimento Cinque Stelle

Dai banchi pentastellati le reazioni sono diverse. Il capogruppo M5s alla Camera, Davide Crippa, dopo l'informativa di Conte ribadisce che fino a quando i Cinque Stelle resteranno al governo, non si accetterà mai il ricorso al Fondo Salva Stati: "L’Italia con M5s al governo non accetterà mai, mai, mai qualsiasi strumento che preveda tagli alla spesa sociale, manovre lacrime e sangue, condizionali come quelle previste dal Mes". Dai vertici del Movimento, tuttavia, per ora la linea sembra essere quella di sostegno al presidente del Consiglio: "Quella che abbiamo di fronte è una delle trattative più importanti della nostra storia. Conosco bene il valore e la determinazione del presidente Giuseppe Conte e sono certo che in Europa si batterà con tutte le forze. Non perdiamo di vista l’obiettivo. Difendiamo l’Italia", ha scritto Luigi Di Maio.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, commenta: "Il Movimento ha piena fiducia nel presidente Conte, lo ha sempre dimostrato, non c'è nessuna tregua. Abbiamo espresso delle indicazioni nei confronti del Mes, strumento asimmetrico che non poteva essere correttamente usato nei confronti di una crisi che è simmetrica, da tutti quanti i Paesi. Appoggiamo le intenzioni e la forza con cui Conte affronterà la prossima videoconferenza con i leader europei, ponendo all'attenzione dell'Europa intera la problematica di utilizzare uno strumento condiviso, che siano i recovery bond, o un fondo per la ripresa, oltre a quelli già messi in atto".

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