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Classifica dei compensi d’oro: nel 2012 hanno guadagnato di più i manager di Fiat e gli ex di Generali

Giovanni Perissinotto, grazie a una generossissima indennità di fine rapporto (oltre 10 milioni di euro) è in cima alla classifica del 2012. Seguono Marchionne e Montezemolo.
A cura di Danilo Massa
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Sarà pur facile accendere gli animi in tempo di crisi, ma è pur vero che è stato il Ministero dell'economia, e non lo strillone di turno, ad evidenziare circa una settimana fa il solco sempre più ampio delle diseguaglianze sociali in Italia. In questi giorni le società quotate in borsa stanno pubblicando la bozza del bilancio del 2012 e tra i diversi numeri spuntano i compensi ai dirigenti delle più grandi società operanti in Italia. I dati, raccolti dal Corriere della sera, prendono in considerazione prima di tutto il semplice compenso, quello composto di un fisso periodicamente trasferito sul conto del  beneficiario. Bisognerebbe tuttavia aggiungere i benefici che, addizionandosi allo stipendio, possono più che raddoppiare il compenso del top manager; ma la selva di stock option ed oneri figurativi diventerebbe davvero troppo oscura. Va ricordato inoltre che la classifica è provvisoria anche per la parzialità delle bozze di bilancio finora pubblicate: le società per azioni rientranti nella top 20 italiana, in base alla propria capitalizzazione a Piazza Affari, hanno già reso noti i propri numeri, ma non è da escludersi che compensi d'oro non possano trovarsi anche in società "minori". Premesso ciò, ecco la classifica:

  1. Giovanni Perissinotto (ex ad Generali): 11.592.000 euro annui (ma oltre 10milioni costituiscono l'indennità di fine rapporto)
  2. Sergio Marchionne (ad Fiat e Presidente Fiat Industrial): 7.387.3
  3. Luca Cordero di Montezemolo (Presidente Ferrari, amministratore Fiat): 5.534.000
  4. Sergio Bablinot (ex ad Generali): 4.267.000 (di cui 790.000 per indennità di fine rapporto)
  5. Enrico Cucchiani (ad Intesa San Paolo): 3.000.000
  6. Francesco Bernabè (Presidente Telecom): 2.968.000
  7. Renato Pagliaro (Presidente Mediobanca): 2.596.000
  8. Alberto Nagel (ad Mediobanca): 2.469.000
  9. Mario Greco (ad Generali): 1.841.000
  10. Carlo Malacarne (ad Snam): 1.624.000
  11. Valerio Battista (ad Prysmian): 1.574.000
  12. Victor Massiah (consigliere delegato Ubi banca): 1.505.000
  13. John Elkan (Presidente Fiat): 1.463.400
  14. Robert Kunze-Concewitz (ad Campari): 1.392.000
  15. Marco Patuano (ad Telecom): 1.320.000
  16. Giovanni Bazoli (Presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo): 1.080.000
  17. Andrea Beltratti (Presidente del Consiglio di gestione di Intesa San Paolo): 1.080.000
  18. Luca Garavoglia (Presidente Campari): 1.068.000
  19. Stefano Saccardi (ad Campari): 1.034.000
  20. Paolo Marchesini (ad Campari): 1.025.000
  21. Gabriele Galateri di Genola (Presidente Generali):  965.554
  22. Emilio Zanetti (Presidente del Consiuglio di gestione di Ubi banca): 650.000.
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